Tappeti di siringhe e una capanna: blitz dei carabinieri al nuovo “bosco della droga” di San Donato
Per terra un "tappeto" di siringhe. E, nascosta nella vegetazione, una capanna di fortuna che faceva un po' da "bancarella" per la droga e un po' da stanza dove tossicodipendenti e disperati si bucavano. Un nuovo "boschetto della droga" è stato smantellato dai carabinieri della compagnia di San Donato Milanese, nell'hinterland sud di Milano. La piazza di spaccio all'aperto si trovava alle porte del capoluogo lombardo, a ridosso dei binari della linea ferroviaria che porta alla stazione di Rogoredo. Un nome, quest'ultimo, ormai "famigerato", legato al grande "bosco della droga" di cui quello di San Donato era una sorta di "filiale": era qui che alcuni pusher si erano trasferiti, evidentemente disturbati dal clamore e dai periodici blitz delle forze dell'ordine che faticosamente stanno cercando di restituire alla città un'area ormai da decenni meta di tossicodipendenti e disperati.
Nessun arresto: ma la costruzione di fortuna è stata rasa al suolo
Il blitz odierno è scattato alle prime luci del giorno: non vi sono stati arresti, dal momento che anche vista l'ora la zona non era frequentata né da spacciatori né dai loro clienti. Ma l'intervento dei carabinieri di San Donato, diretti dal capitano Antonio Ruotolo, ha consentito di smantellare il boschetto e radere al suolo con una ruspa la costruzione di fortuna adibita alla vendita e al consumo degli stupefacenti, principalmente eroina e cocaina. Quello dei militari dell'Arma è stato chiaramente solo un tassello nell'intervento complessivo da mettere in campo per contrastare lo spaccio, ma soprattutto il consumo di droga: la tossicodipendenza è ovviamente un problema socio-sanitario che non può essere affrontato semplicemente con la repressione.
(Ha collaborato Salvatore Garzillo)