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Scandalo tangenti in Lombardia, l’ex sottosegretario di Forza Italia Altitonante torna in libertà

Tornano in libertà l’ex sottosegretario lombardo di Forza Italia Fabio Altitonante e il manager Luigi Patimo. I due erano ai domiciliari dopo l’arresto avvenuto lo scorso maggio nell’ambito dell’inchiesta della Dda milanese su un presunto sistema di corruzione e nomine pilotate in Lombardia che ha portato all’arresto di 43 persone tra politici e imprenditori.
A cura di Chiara Ammendola
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L'ex sottosegretario lombardo Fabio Altitonante
L'ex sottosegretario lombardo Fabio Altitonante

È tornato in libertà Fabio Altitonante, l'ex consigliere regionale di Forza Italia ed ex sottosegretario lombardo all’Expo, arrestato lo scorso maggio nell’ambito della maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia milanese su un presunto sistema di corruzione e nomine pilotate in Lombardia. Con lui anche il manager Luigi Patimo che da questa mattina ha potuto lasciare i domiciliari per effetto della decisione del tribunale del Riesame che qualche settimana fa ha derubricato il reato di corruzione in traffico di influenze. Il mese scorso erano tornati in libertà altri nomi coinvolti nell'inchiesta tra i quali Carmine Gorrasi, ex responsabile di Forza Italia varesino, Gian Paolo Riva, ex dipendente Amsa, Andrea Gallina, ex ad di Acqua Novara Vco, società municipalizzata, Laura Bordonaro, l’ex manager della società partecipata Accam e Matteo Di Pierro, ex collaboratore dell’imprenditore Daniele D’Alfonso.

Tangenti in Lombardia: Altinonante era accusato di corruzione e finanziamento illecito

Altitonante due giorni dopo l'arresto si era dimesso da sottosegretario rimettendo la delega nelle mani del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Tra le molte condotte illecite ipotizzate dai magistrati milanesi ci sarebbe anche il tentativo di inserirsi negli affari riguardanti il futuro dell'area che ha ospitato Expo. Un progetto che emergerebbe da alcune intercettazioni che coinvolgono l'ex consigliere Tatarella, e che hanno portato il gip a ravvisare "ombre" sulla gestione del dossier da parte dello stesso Altitonante che si è sempre detto innocente sostenendo di non aver mai ricevuto fondi illeciti "né come corruzione né come finanziamento illecito".

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