Tagli ai trasporti per Expo, il Comune corre ai ripari: ecco il piano con l’Atm

I tagli ai trasporti a Milano in vista di Expo 2015 non saranno più un problema. Nonostante le promesse e le garanzie da parte dei vertici del settore Trasporti, che avevano assicurato un potenziamento delle reti, soprattutto per l'inizio dell'Esposizione universale, era arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia dei tagli ai servizi di trasporto lombardi. La decisione, figlia della legge di Stabilità del governo, aveva colpito in modo particolare il capoluogo lombardo, che si era visto togliere dalle casse ben 35 milioni di euro, di cui 17 solo all'Atm, l’Azienda di trasporti milanese.
Da Palazzo Marino in molti si erano detti infuriati, proprio come l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran che si era rivolto contro il governatore Maroni, accusandolo: "Nell’anno di Expo, il Comune di Milano apre metropolitane e fornisce servizi aggiuntivi, la Regione non solo non offre supporti, ma addirittura effettua tagli".
Il Comune corre ai ripari
Così, dopo alcune settimane di preoccupazione, una soluzione sembra essere arrivata: potrebbe infatti essere proprio Palazzo Marino a recuperare dal proprio bilancio le risorse necessarie per assicurare i servizi straordinari dei mezzi di trasporto milanesi, dai bus ai tram e le metropolitane, soprattutto durante i sei mesi di Expo. Mercoledì pomeriggio a Palazzo Marino si sono riuniti il sindaco Giuliano Pisapia, gli assessori alla Mobilità e al Bilancio Maran e Francesca Balzani, e il presidente dell’Atm, Bruno Rota, per ricordare che la riuscita di Expo è legata anche al buon andamento del trasporto pubblico.
Come ha spiegato il Corriere, il rapporto tra il Comune e Atm è infatti regolato da un contratto di servizio, in vigore dal 2010, con una gara pubblica. Il Comune, committente, ha il potere di decidere la programmazione e incassare gli incassi dei biglietti, mentre Atm incassa un canone annuale in base ai servizi svolti. Quest’anno, però ci saranno 17 milioni in meno sul contratto ordinario, senza una corrispettiva riduzione del servizio, e 10,2 milioni di vetture per chilometro in più per Expo, per un costo stimato di 52 milioni a fronte dei 35 disponibili. Insomma, così il sistema proprio non potrebbe reggere e per questo l’Atm chiederà ai lavoratori di ridurre al massimo i giorni di riposo, garantendo più servizi notturni e soprattutto rinunce alle ferie estive. Il tutto, però, sarà possibile solo attraverso un accordo sindacale in deroga alle regole aziendali in vigore.