Svelato il mistero del cadavere del tassista nel borsone: è stata la moglie

Svelato il mistero del cadavere di un tassista abbandonato a settembre nel territorio di Trezzano. Secondo il gip, è stata la moglie. L'ha narcotizzato e poi soffocato fino a ucciderlo. L'ha vestito con una tuta da jogging e ha messo il suo corpo in un grande borsone con cerniera. Poi l'ha caricato nel portabagagli dell'auto e l'ha abbandonato accanto a una pista ciclabile di Abbiategrasso. Dopo è andata dai carabinieri a denunciare la scomparsa del marito: “Mio marito è uscito a fare footing, ma non è più rientrato”. La moglie della vittima, Lucia Fiore, 53 anni, è stata arrestata ieri mattina con l’accusa di omicidio. “Stanca di doversi occupare del marito malato e di dover vivere accanto a un uomo dal carattere difficile e affetto da disturbi psichici”, si legge nell'ordinanza del gip Stefania Pepe. E per questo la moglie l'ha ucciso “con lucidità e fermezza”, scrive ancora il gip.
Un particolare la tradisce: il borsone è troppo pesante e per sistemarlo nel bagagliaio la donna ha bisogno di aiuto. Per questo chiede una mano a un vicino di casa. E così il racconto del testimone mette gli investigatori proprio sulla pista della moglie. Lei nega di averlo ucciso, ma il suo racconto è confuso: “Mio marito è morto in casa e l’ho portato fuori perché sono stata presa dal panico. Ho temuto di essere rimproverata perché dopo tre ore non avevo chiamato i soccorsi”, ha dichiarato negli interrogatori.