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Stuprata dal ragazzo delle pizze: l’incubo di Roberta

Alla sua porta si presenta un ragazzo, un egiziano sui trent’anni. “Sei sola a casa ?”, le chiede sull’uscio. Roberta, single di 41 anni, gli risponde con una battuta: “Questa sera siamo io e il gatto”. Lui entra in casa, appoggia le pizze su un tavolino, la butta sul divano, le strappa i vestiti e la violenta. E Matteo Salvini invoca la castrazione chimica.
A cura di Enrico Tata
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Ordina una pizza a domicilio e viene violentata dal fattorino. Un incubo indelebile quello vissuto da Roberta la sera dello scorso mercoledì. Ritorna stanca a casa, non ha voglia di cucinare. La settimana prossima, tra l’altro, dovrebbe cominciare un nuovo lavoro in un call center. Ordina una pizza take away in una pizzeria a taglio distante pochi metri dal suo piccolo appartamento al terzo piano di una palazzina di Milano, zona Lambrate. Alla sua porta si presenta un ragazzo, un egiziano sui trent'anni. “Sei sola a casa ?”, le chiede sull’uscio. Roberta, single di 41 anni, gli risponde con una battuta: “Questa sera siamo io e il gatto”, è la frase riportata questa mattina dal Corriere della Sera. Lui entra in casa, appoggia le pizze su un tavolino, la butta sul divano, le strappa i vestiti e la violenta. Poi il ragazzo prende 40 euro dal portafoglio della donna ed esce di casa. Roberta, sotto shock darà l’allarme solo la mattina. Alle 7 manda un sms a un amica, le racconta tutto, poi la denuncia agli investigatori del commissariato di Lambrate.

Il suo violentatore però non si trova ancora. Dalle prime ricostruzioni sembra che sia alto un metro e 80, la pelle olivastra. Neanche il proprietario della pizzeria a taglio, un egiziano anche lui, sa il suo nome: agli investigatori, spiega di non chiedere il nome a chi lavora per lui, gli basta che con il motorino consegni la pizza in mezza Milano. La polizia è al lavoro per ricostruire esattamente tutti i dettagli di quella tragica serata, lo scorso mercoledì. Al vaglio degli investigatori ci sarebbe anche una telefonata fatta dalla pizzeria alcune ore dopo la violenza sessuale subita da Roberta. Agli psicologi e ai medici del Centro antiviolenza della clinica Mangiagalli, che l'hanno visitata dopo lo stupro, Roberta ha raccontato tutti i particolari.
Nella struttura i medici hanno repertato i vestiti, un pigiama simile a una tuta, indossato al momento della violenza. Probabilmente ci sono tracce organiche. Già il 24 aprile pomeriggio, riporta sempre il Corriere, dopo gli esami alla Mangiagalli, Roberta era stata avvicinata in un bar sotto casa dal proprietario della pizzeria e da un parente del violentatore. Lei era scappata via, in lacrime.

Sta facendo molto discutere poi il commento, caustico come al solito, di Matteo Salvini che per il giovane chiede la castrazione chimica:

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