Strage Pioltello, rete ferroviaria senza controlli. Una chat Rfi: “Se accade qualcosa sono guai”
Il direttore Umberto Lebruto e i dieci tra manager e dirigenti della rete Ferroviaria Italiana, indagati insieme alla società per l‘incidente sui binari di Pioltello che conta due morti e 102 feriti, erano al corrente dei rischi che correvano i passeggeri transitando su una linea ferroviaria senza controlli. Ad esserne convinto lo stesso Lebruto, che, come riporta Il Corriere della Sera, che il 26 novembre 2017, in una chat aziendale precedente al sinistro ha chiesto ai tecnici di "accelerare l'installazione" di un particolare sensore che segnala i guasti nei giunti dei binari, perché "se dovesse accadere qualcosa di brutto non ce la caveremo facilmente". Si tratta di uno dei tanti messaggi scambiati da vertici e dipendenti Rfi, al vaglio della polizia ferroviaria.
Nessun esame ultrasuoni da quattro anni
Due mesi dopo, il 25 gennaio 2015, la tragedia che ha scosso la Lombardia e l'Italia intera, quando alle 6,56 di un giovedì, un treno della linea Cremona-Milano è uscito dai binari dopo la stazione di Pioltello, per la rottura di un giunto. Il timore del dirigente era causato dalla consapevolezza dell'assenza dei sensori "Marini" e per il mancato controllo con gli ultrasuoni di eventuali falle o cedimenti sui binari. Negli atti dell’inchiesta si legge che "dal 22 luglio 2014 fino alla data dell’incidente non sono stati fatti esami ultrasuoni" controlli che sarebbero dovuti avvenire "ogni sei mesi" su una linea ad alta velocità, dove transitano 500 treni al giorno. Una normativa ultrasuoni che forse non è più adeguata" come sostiene Marco Gallini, dirigente di Rfi delegato alla diagnostica.
Un operaio aveva segnalato un movimento anomalo dei binari
Dalle indagini ora concluse è emerso che un operaio ad agosto 2017 segnalato per la prima volta che il giunto al chilometro 13+400 si muoveva in maniera anomala. Se fossero stati fatte delle verifiche e si fosse intervenuto in tempo, secondo la Polfer, il disastro "con moltissime probabilità non si sarebbe verificato". Attualmente Lebruto e i dieci di Rfi sono indagati per disastro ferroviario colposo, omicidio plurimo e lesioni colpose.