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Strage nelle Rsa: in Lombardia 1800 morti con sintomi Covid, ma solo 300 hanno ricevuto il tampone

Secondo il report finale dell’Istituto superiore di sanità sulla diffusione del coronavirus nelle Rsa, da febbraio nelle case di riposo della Lombardia ci sono stati circa 1800 morti con sintomi influenzali riconducibili al Covid-19, ma solo 300 di questi hanno ricevuto il tampone e risultano quindi ufficialmente morti per coronavirus. Un dato che apre interrogativi su quanto sia stata sottostimata la strage degli anziani nei bilanci ufficiali.
A cura di Simone Gorla
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Decine di bare nella chiesa di Seriate (Foto LaPresse)
Decine di bare nella chiesa di Seriate (Foto LaPresse)

Dal 1 febbraio nelle Rsa della Lombardia ci sono stati circa 1800 morti con sintomi influenzali riconducibili al Covid-19, ma solo 300 di questi hanno ricevuto il tampone e risultano quindi ufficialmente morti per coronavirus. Il dato è contenuto nel report finale dello studio nazionale sul contagio nelle strutture residenziali e sociosanitarie condotto dall'Istituto superiore di sanità (Iss). 

Si tratta di un dato molto significativo che apre interrogativi su quanto sia stata sottostimata la strage degli anziani nelle case di riposo nei bilanci ufficiali. Le vittime reali potrebbero essere infatti fino a sei volte di più.

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"Considerando qualunque causa di morte – si legge nel report che indaga a livello nazionale le conseguenze della diffusione del virus nelle case di riposo -, in totale 9154 residenti sono deceduti dal 1° febbraio alla data della compilazione del questionario (26 marzo-5 maggio). La percentuale maggiore di decessi, sul totale dei decessi riportati, è stata registrata in Lombardia (41,4%), Piemonte (18,1%) e Veneto (12,4%). Il tasso di mortalità, calcolato come numero di deceduti sul totale dei residenti (somma dei residenti al 1 febbraio e nuovi ingressi dal 1 marzo), è complessivamente pari all’9,1%".

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Nel totale dei 9154 soggetti deceduti, secondo i risultati del sondaggio condotto dall'Iss su 3.417 Rsa in tutta Italia, 680 erano risultati positivi al tampone e 3092 avevano presentato sintomi simil-influenzali. In sintesi, il 7,4% del totale dei decessi ha interessato residenti con riscontro di infezione da SARS-CoV-2 e il 33,8% ha interessato residenti con manifestazioni simil-influenzali. Il tasso di mortalità fra i residenti (residenti al 1° febbraio e nuovi ingressi dal 1° marzo), considerando i decessi di persone risultate positive è del 0,7 per 100 residenti. Tale valore incrementa fino al 2,7% nella provincia autonoma di Trento. Il tasso di mortalità considerando i decessi di residenti con sintomi simil-influenzali, è del 3,1%, ma incrementa fino al 6,5% in Lombardia.

Le precedenti indagini erano state pubblicate con i dati aggiornati al 6 aprile, da cui risultavano quasi 1000 morti in Lombardia tra positivi al tampone e sintomatici. L'aggiornamento diffuso il 19 aprile portava a 1625 le presunte vittime del coronavirus tra pazienti sottoposti a tampone e con sintomi.

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