video suggerito
video suggerito
Covid 19

Strage nelle case di riposo, Gori: “Regione Lombardia ha impedito di chiudere gli accessi a marzo”

“Nelle Rsa è stato consentito a famigliari e parenti di andare a visitare i propri cari fino a marzo avanzato. Quando i gestori della provincia di Bergamo hanno scritto chiedendo di poter chiudere l’accesso è stato detto di ‘no’ perché questa era la disposizione della Regione Lombardia”. Lo ha affermato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, parlando della tragedia delle residenze sanitarie assistenziali. La stima dei sindacati, ha detto il primo cittadino bergamasco, è che i decessi per covid nelle case di riposo della provincia siano stati 1.100, il 25% degli ospiti totali.
A cura di Simone Gorla
23.742 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Nelle Rsa (residenze sanitarie assistenziali ndr) è stato consentito a famigliari e parenti di andare a visitare i propri cari fino a marzo avanzato. Quando i gestori della provincia di Bergamo hanno scritto chiedendo di poter chiudere l'accesso è stato detto di ‘no' perché questa era la disposizione della Regione Lombardia". Lo ha affermato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, parlando della tragedia che ha colpito molte case di riposo e strutture assistenziali lombarde dove è entrato il coronavirus provocando una strage di anziani. Il primo cittadino di Bergamo, parlando a ‘Che tempo che fa' su Rai 2, ha detto la sua sulle responsabilità per quanto è accaduto.

La decisione di lasciare aperte le Rsa anche quando l'epidemia stava già dilagando da settimane "è stata una fonte di contagio, così come i medici e gli infermieri che hanno continuato a occuparsi di questi pazienti anziani senza le protezione". La stima dei sindacati, ha detto ancora Gori, è che i decessi per covid nelle Rsa della provincia di Bergamo siano stati 1.100, il 25% degli ospiti totali.

Gori ha tracciato un bilancio della situazione di Bergamo. La provincia colpita più duramente dal coronavirus ha oggi un quadro in miglioramento. "Le cose vanno un po' meglio, soprattutto negli ospedali, dove c'è minor pressione sulle terapie intensive e nei pronto soccorso da circa una settimana, ma non siamo fuori dall'emergenza, sono tante le persone ammalate nelle loro abitazioni", persone a cui spesso non vengono fatti i tamponi. Gori ha ricordato che secondo uno studio sulla provincia di Bergamo il numero dei decessi ufficiali di Covid19, 2.060 nel mese di marzo, è la metà di quelli reali, circa 4.800.

"Il numero di tamponi in Lombardia è aumentato da questa settimana, circa 9mila – ha aggiunto il sindaco – ma in questo numero ci sono anche quelli di uscita per i guariti, e sono due ciascuno. Così un terzo dei tamponi viene fatto per verificare nuovi contagi e due terzi per accertare la guarigione".

23.742 CONDIVISIONI
32831 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views