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Covid 19

“Stanze lussuose di ospedali privati aperte a pazienti ordinari”, bufera sulle parole di Gallera

Nuova bufera su Giulio Gallera, assessore alla Sanità della Regione Lombardia, che durante l’online talk “La nuova sanità: investimenti, spesa sanitaria e contibuto alla Digital Health” della Rcs Academy ha ringraziato gli ospedali privati che “hanno aperto le loro stanze lussuose per pazienti ordinari” durante l’emergenza Coronavirus.
A cura di Filippo M. Capra
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Un bel tacer non fu mai scritto. E l'assessore alla Sanità della Lombardia Giulio Gallera che, durante l'online talk "La nuova sanità: investimenti, spesa sanitaria e contibuto alla Digital Health" della Rcs Academy, lo ha nuovamente dimostrato, ringraziando gli ospedali privati perché "hanno aperto le loro terapie intensive e le loro stanze lussuose ai pazienti ordinari".

Gallera: Privati hanno aperto stanze lussuose a pazienti ordinari

Il numero uno della Sanità lombarda, privatizzata ormai per il 75 per cento del totale, ha inoltre sostenuto che "il sistema lombardo è un sistema unico e di grande eccellenza: ha messo pubblico e privato in un sistema di competizione e collaborazione". Gallera ha quindi ribadito di voler "continuare su questa strada perché nella fase dell’epidemia il privato si è messo immediatamente a disposizione e con una grandissima capacità". In quel periodo, gli ospedali lombardi "sono stati sommersi da pazienti Covid e il privato ha aperto le sale di terapie intensive e le loro stanze lussuose a pazienti ordinari che venivano trasferiti dal pubblico". E ci mancherebbe altro, verrebbe da dire, considerando che i lombardi contribuiscono attivamente con il pagamento delle tasse affinché gli possano essere garantite le cure di cui necessitano.

La replica di Scandella: Ci mancava pure fosse il contrario

Immediata la replica di Jacopo Scandella, consigliere regionale del Partito Democratico: "Ora, va bene tutto, ma ci mancava pure il contrario", ha detto. "Quei letti sono stati pagati dal Sistema sanitario, non regalati. Che il privato – ha proseguito Scandella – abbia un tetto massimo di spesa ma nessun vincolo o programmazione regionale sul tipo di prestazioni da erogare – più o meno remunerative, più o meno utili al territorio – è la prima cosa da cambiare. Che poi pochi abbiano stanze lussuose e troppi liste d’attesa infinite, è la seconda", ha concluso il consigliere regionale in merito alle parole dell'assessore.

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