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Stacca a morsi l’orecchio di un tassista, Antonio Bini offre un risarcimento di 5mila euro

I legali di Pier Federico Bossi, la presunta vittima, hanno però considerato l’offerta del bodybuilder troppo bassa e quindi hanno rifiutato.
A cura di Enrico Tata
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Cinquemila euro come risarcimento. Questa l'offerta di Antonio Bini al tassista a cui staccò un orecchio al termine di una discussione per futili motivi. I legali di Pier Federico Bossi, la presunta vittima, hanno però considerato l'offerta del bodybuilder troppo bassa e quindi hanno rifiutato. I giudici hanno aggiornato il dibattimento al prossimo 5 febbraio, proprio per consentire alle parti di trovare un accordo.

La lite avvenuta lo scorso 28 novembre a Milano

Bini, 29 anni, è accusato di lesioni aggravate dai futili motivi. L'aggressione al tassista avvenne lo scorso 28 novembre nei pressi della Stazione Centrale di Milano, precisamente in via Lepetit . Una manovra azzardata del conducente del taxi ha fatto infuriare il bodybuilder e la conseguente lite è poi sfociata in una colluttazione. Entrambi sono finiti in ospedale, con il 29enne che si è fatto medicare un dito, mentre il tassista 48enne, tuttora in convalescenza, ha avuto una prognosi di trenta giorni per una grave ferita all'orecchio (provocata dal morso del ragazzo), il naso rotto e una spalla lussata: questi ultimi due traumi dovuti alla caduta. Il conducente dell'auto bianca si è costituito parte civile al processo. Nella prossima udienza il giudice Carlo Cotta dell'undicesima sezione penale del tribunale di Milano sarà chiamato a valutare eventuali richieste di riti alternativi per l'imputato (patteggiamento, rito abbreviato o sospensione del processo con messa alla prova), che è difeso dagli avvocati Beatrice Saldarini e Patrizia Pancanti.

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