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Spiava ragazze e colleghi sulla banca dati del Viminale: finanziere a processo

Un finanziere di 44 anni, in servizio a Lodi, è accusato di essere entrato più volte abusivamente nel database del Viminale per spiare ragazze, amici e colleghi. Lui si giustifica: semplice curiosità. Ma adesso rischia fino a 8 anni di carcere. A novembre l’udienza preliminare.
A cura di F.L.
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Per lui era semplice curiosità, voyeurismo. Ma per un pubblico ministero di Milano, invece, le ricerche fatte da un finanziere di 44 anni sulla banca dati del Viminale costituiscono un'ipotesi di reato: accesso abusivo al sistema informatico. La vicenda è emersa dopo la denuncia di alcuni colleghi del militare, brigadiere delle Fiamme gialle in servizio a Lecco. L'uomo aveva effettuato numerosi accessi al Sistema d'indagine (Sdi) del ministero dell'Interno, a cui è possibile collegarsi solo in relazione a indagini in corso. Il 44enne, invece, usava le informazioni contenute all'interno dello Sdi per spiare ragazze che aveva conosciuto, ma anche amici e gli stessi colleghi. In un caso, sarebbe arrivato a indagare anche sulla figlia di un altro finanziere.

Spiava ragazze sulla banca dati del Viminale: finanziere a processo

L'attività illegale sarebbe andata avanti, secondo l'accusa, per due anni e mezzo. Adesso, dopo la richiesta di rinvio a giudizio presentata nei confronti dell'uomo dal sostituto procuratore Alessandro Gobbis, il prossimo 19 novembre si svolgerà l'udienza preliminare davanti al giudice Ilaria De Magistris. Il brigadiere, su cui hanno indagato i suoi colleghi della guardia di finanza di Lecco, rischia una pena elevata: il reato di accesso informatico abusivo è infatti punito con pene da 3 a 8 anni, ma se si proverà che è stato reiterato le pene potrebbero aumentare fino al triplo.

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