Sospetta meningite a Villongo, è il terzo caso dopo la morte di Veronica: profilassi per 70 persone
Ancora un caso, al momento però solo sospetto di meningite a Villongo, paese in provincia di Bergamo. Dopo la morte di Veronica Cadei, 19enne colpita da sepsi causata da meningococco, e il ricovero di una ragazzina di 16 anni, fortunatamente non in gravi condizioni, è toccato in questo caso a un ragazzo trentenne finire all'ospedale per una sospetta meningite. Una coincidenza che inizia a far temere che, dietro questi casi, vi possa essere una piccola epidemia. Il ragazzo che sarebbe stato colpito da meningite – l'infezione alle membrane che avvolgono il cervello che può essere causata da virus o batteri e può avere anche un esito letale – è stato ricoverato agli Spedali civili, come riporta il giornale locale "Brescia oggi". Non sono note le sue condizioni. Il giovane vive a Villongo ma lavora nella vicina Adro, in provincia di Brescia, all'interno della ditta Oldrati. E proprio i dipendenti dell'azienda, assieme ai contatti stretti del 30enne, sono stati sottoposti a profilassi antibiotica per ridurre al massimo le eventualità di un contagio: in totale una settantina di persone sono state inviate dall'Agenzia per la tutela della salute a sottoporsi a profilassi.
Veronica Cadei è morta lo scorso 3 dicembre: da allora altri due casi
Il ricovero del trentenne è avvenuto durante il fine settimana appena trascorso. A breve si dovrebbero conoscere ulteriori dettagli sulle sue condizioni, anche per rassicurare gli altri residenti del comune della Bergamasca che lo scorso 3 dicembre hanno pianto la loro concittadina Veronica, sentitasi male mentre si trovava all'Università Cattolica di Brescia e deceduta dopo poche ore. Per la sua morte sono al momento indagate, con l'ipotesi di reato di omicidio colposo, sette persone: si tratta di medici e infermieri in servizio proprio agli Spedali civili durante le ultime ore di vita della giovane studentessa universitaria.