Soresina, bestemmiano in chiesa: prete indice cinque mesi di adorazioni riparatrici
Hanno notato le porte della chiesa aperte, le hanno varcate e hanno iniziato a bestemmiare durante l'adorazione dei fedeli, prima di dileguarsi e far perdere le loro tracce. È quanto avvenuto la notte di San Silvestro nella parrocchia di San Siro a Soresina, paese in provincia di Cremona, che ora dovrà essere "purificata" da cinque mesi di adorazioni riparatrici, come indetto dal parroco don Angelo Piccinelli.
Il parroco contro la politica che usa i crocifissi
Un gruppo di ragazzini, tutti giovanissimi, ha fatto incursione in chiesa mentre i fedeli della parrocchia si erano riuniti per pregare prima di salutare il 2019, proferendo bestemmie e imprecazioni. A darne notizia è la parrocchia di San Siro stessa nell'ultimo numero del bollettino. I ragazzi, non ancora identificati, avrebbero dapprima urlato le bestemmie dalla strada, salvo ripeterle all'interno del luogo sacro e scappare via, scatenando l'indignazione dei presenti e la rabbia di don Piccinelli che si rifà alla "inquietante indifferenza" del "clima complice" che si respira in Italia di questi tempi. Il parroco infatti nella nota pubblicata per diffondere la notizia, ha poi mosso alcune critiche nei confronti di esponenti politici accusati di aver utilizzato i simboli sacri della religione cristiana, come il crocifisso, per i propri interessi di partito.
Indetti cinque mesi di adorazioni riparatrici
Per porre rimedio alla violazione verbale offensiva che ha colpito la chiesa, don Piccinelli ha proposto ai suoi fedeli di riunirsi ogni giovedì per dar vita ad adorazioni riparatrici e ristabilire la purezza del luogo sacro, dalle 23.30 alle 24.30. Secondo la proposta del parroco, tali adorazioni dovranno essere ripetute sino al 14 giugno di quest'anno, data in cui si terrà la celebrazione del Corpus Domini.
Il recente precedente milanese
Solo qualche giorno fa, in viale Corsica a Milano, un atto simile: durante la messa dell'Epifania, un ragazzo è salito sull'altare gridando una bestemmia, nel bel mezzo dell'omelia del prete. Dopo l'esclamazione blasfema, il 20enne ha iniziato ad insultare i presenti che prontamente hanno avvertito le forze dell'ordine, alle quali ha opposto resistenza, motivo per cui è stato successivamente arrestato. In più, dovrà pagare 120 euro di multa.