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Smantellata rete di pedofili, 4 arresti: c’è anche un prete salesiano

Il sacerdote si fingeva un manager americano per proteggere la propria identità online e scambiare con altri utenti immagini pedo-pornografiche. Quattro arresti, ventinove indagati.
A cura di An. Mar.
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C'è anche un sacerdote  salesiano nell'elenco degli arrestati per scambio e detenzione di materiale pedo-pornografico nell'ambito di una capillare indagine coordinate dal pm di Milano Giovanni Polizzi e partita nel 2012. Il 49enne che si muoveva online con un'identità fittizia fingendosi un manager americano è ora accusato di "cessione aggravata" di materiale pedopornografico. Altri arresti sono stati eseguiti a Torrecuso (Benevento), Livorno e Roma. Indagate, contestualmente anche altre 29 persone. Coinvolto anche un insegnante.

L'indagine condotta dagli agenti della Polizia postale sotto copertura ha permesso di individuare una rete di 233 utenti in 35 Stati in tutto il mondo. Tra il materiale sequestrato c'erano anche scatti di bambini in tenerissima età, nella maggior parte dei casi originari dell'Estremo Oriente e costretti a a compiere atti sessuali tra di loro e anche con animali.Secondo quanto ricostruito dalle indagini, avviate nel 2012, i pedofili prendevano contatti tra loro attraverso il social network russo Imgsrc.ru, usato dove comunicavano, in inglese, attraverso messaggi in codice postando commenti alle foto e ai post che ritraevano bambini per poi proseguire lo scambio di informazioni e materiale (centinaia di foto e video) usando altri canali come caselle di posta elettronica o siti web.

A chi forniva immagini non veniva corrisposto un compenso economico, ma un corrispettivo in materiali attraverso il sistema peer to peer. Le investigazioni si sono avvalse di tecniche speciali di indagine tra cui le intercettazioni telematica e telefoniche. Resta ancora da accertare se alcuni degli utenti della rete di pedofili siano anche autori degli scatti e dei video sequestrati.

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