Sicurezza, incidenti e caporalato: la Procura di Milano indaga sulle condizioni dei rider
La Procura di Milano ha avviato un'indagine sulle condizioni dei rider, i fattorini in bicicletta che consegnano cibo a domicilio, per verificare le violazioni delle norme sulla sicurezza del lavoro e stradale, ma anche i casi di sfruttamento e i fenomeni di caporalato. Il fascicolo, al momento senza indagati e ipotesi di reato, è aperto dallo scorso giugno quando gli agenti della polizia giudiziaria e i vigili urbani milanesi, coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Maura Ripamonti, hanno iniziato a raccogliere elementi sul fenomeno.
Milano, la Procura indaga sulle condizioni dei rider: nel mirino sicurezza e caporalato
All'attenzione degli inquirenti ci sono diversi aspetti. Il più evidente è il mancato rispetto delle norme antinfortunistiche e di sicurezza stradale. Si parte dalla verifica dell'utilizzo del casco e di biciclette in condizioni adeguate, dotate di luci e catarifrangenti per la notte e freni funzionanti, ma anche del possesso di una polizza contro gli infortuni. Secondo tema è la sicurezza sulle strade e gli incidenti provocati da fattorini che viaggiano contromano o comunque senza rispettare le norme sulla circolazione. In questo senso, anche a garanzia dei lavoratori, gli inquirenti non escludono di arrivare a contestare reati ai datori di lavoro. Infine sono stati avviati controlli sui profili igienico-sanitari dei contenitori che utilizzano i fattorini: qui l'obiettivo è capire se il cibo consegnato sia conservato in modo adeguato.
Nel mese di agosto individuati tra i lavoratori anche tre migranti irregolari
Nel mirino della Procura di Milano ci sono anche i casi di sfruttamento dei lavoratori e di caporalato, ma anche la presenza di migranti irregolari. Ad agosto, dai controlli a cui sono stati sottoposti trenta rider, sono stati identificati tre lavoratori senza documenti in regola. È la prima volta che le condizioni di lavoro e la sicurezza dei rider finiscono al centro di un'inchiesta giudiziaria: in passato si erano svolti accertamenti solo sulle questioni contrattuali, sui salari e l'inquadramento dei rider, anche in seguito alle denunce di sindacati e associazioni.