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Si schianta a bordo della sua moto a Malonno: Andrea muore a 20 giorni dall’incidente

Il 3 settembre Andrea Capelli, 32enne di Almenno San Salvatore, era rimasto vittima di un incidente stradale a Malonno, nel Bresciano, mentre si trovava in sella alla sua moto. Dopo aver lottato per 20 giorni sul letto di un ospedale Andrea non ce l’ha fatta: è morto per le conseguenze dello schianto. Il giovane lavorava come maître in un hotel sul lago di Como.
A cura di Redazione Milano
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Andrea Capelli (Facebook)
Andrea Capelli (Facebook)

Per 20 lunghi giorni ha lottato tra la vita e la morte sul letto di un ospedale. Andrea Capelli, 32enne di Almenno San Salvatore, in provincia di Bergamo, purtroppo non ce l'ha fatta: è morto a oltre due settimane di distanza dal tragico incidente stradale che lo aveva visto sfortunato protagonista. Il decesso di Andrea risale a sabato, nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove era ricoverato dallo scorso 3 settembre. È in quella data che il 32enne ha avuto un grave incidente in sella alla sua motocicletta. Lo schianto si è verificato a Malonno, in provincia di Brescia: Andrea stava percorrendo la strada statale 42 quando a un incrocio ha perso il controllo della sua moto ed è finito contro un'auto che procedeva nella direzione opposta. Non è chiaro se Andrea abbia invaso l'altra corsia per evitare un altro veicolo: fatto sta che il giovane dopo l'urto era stato sbalzato per diversi metri cadendo rovinosamente sull'asfalto.

I funerali di Andrea si sono tenuti ieri mattina

La donna alla guida dell'auto era uscita illesa dallo schianto, mentre le condizioni del 32enne erano apparse subito critiche: Andrea, soccorso privo di sensi, era stato portato in elicottero prima all'ospedale di Sondalo e poi era stato trasferito nel reparto di Terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove ha lottato tra la vita e la morte fino a sabato sera. In tanti ieri mattina hanno voluto dare l'ultimo saluto ad Andrea nella chiesa parrocchiale di Almenno San Salvatore, dove si sono celebrati i funerali. Il ragazzo, che era conosciuto non solo nel suo paese natìo ma anche nella Val Camonica, lavorava in un albergo sul lago di Como: faceva il secondo maître.

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