Si è spento il comandante partigiano Tino Casali: guidò la liberazione di Milano
Si è spento oggi a 95 anni Agostino Casali, conosciuto da tutti con il nome di battaglia da partigiano di ‘Tino'. Figura centrale della Resistenza e poi tra i fondatori e a lungo presidente dell'Anpi, l'associazione che raccoglie i reduci di tutte le formazioni partigiane ora dedita a tramandare la memoria e custode dei valori dell'antifascismo. Il Comandante Tino anche dopo la guerra fu tra i protagonisti della vita civile e politica di Milano e del Paese, ricoprendo anche la carica di consigliere comunale e assessore a Palazzo Marino.
Il sindaco Pisapia: "Un onore frequentare Tino"
Cordoglio ha espresso il primo cittadino Giuliano Pisapia: “Tino era il suo nome di battaglia da partigiano ed era anche il nome con cui tutti lo chiamavamo perché alla memoria della Resistenza aveva dedicato gran parte della sua vita fino a diventare presidente dell’Anpi. Conoscerlo e frequentarlo per me è stato un onore, Casali è stato una figura esemplare, da ragazzo scelse di combattere dalla parte della libertà e nel dopoguerra ha proseguito il suo impegno per la democrazia e per la giustizia sociale”. “Voglio anche sottolineare l’amore di Tino per la nostra città – ha proseguito Pisapia ricordando l'impegno come politico a Milano – Casali infatti è stato a lungo consigliere comunale e assessore al Comune di Milano dove si è sempre prodigato per rendere Milano all’altezza delle aspettative di quella generazione a cui dobbiamo la libertà fondata sulla Costituzione repubblicana. Alla sua famiglia, ai suoi amici, all’Anpi, va il mio abbraccio e quello di tutta Milano”.
Il ricordo dell'Anpi
L'Anpi ripercorre oggi il percorso di vita e di lotta del suo ex presidente: "Sopo l'8 settembre 1943, col nome August Colombanì, si batte con il maquis, il movimento di Resistenza e liberazione nazionale francese, nel Vaar-Collebrieres. Rientrato in Italia all'inizio del 1944,"Tino" (che sarà il suo nome di battaglia per tutta la Guerra di Liberazione), partecipa all'organizzazione dei Gap nel capoluogo lombardo. Nella primavera del 1944 si sposta nell'Oltrepò pavese. Prima comandante del Battaglione ‘Cosenz', poi commissario della Brigata ‘Casotti', ‘Tino' alla vigilia dell'insurrezione è il commissario della Divisione d'assalto ‘Antonio Gramsci'. Questa formazione di montagna sarà una delle protagoniste della Liberazione di Milano. Tino Casali è tra i fondatori, con Arrigo Boldrini e altri, dell'Anpi. Ne presiederà prima il Comitato Provinciale, per oltre mezzo secolo, e poi il Comitato nazionale dal 2006 al 2009″.
"Perdiamo con Tino, l'ennesimo e prezioso testimone di una decisiva stagione di libertà e fecondo amor di patria. Terremo alto il suo esempio e la sua lezione di vita e futuro: coerenza, responsabilità, passione civile. L'Anpi nazionale è vicina alla moglie Isa e agli amici e ai compagni che per tanti anni hanno condiviso con lui idee e battaglie", conclude l'Anpi.