Sgomberato edificio in via Rizzoli: allontanate 70 persone tra cui due minori
Operazione congiunta della polizia di Stato e della polizia locale di Milano in un edificio abbandonato in via Rizzoli, periferia nord est del capoluogo. Il palazzo, di proprietà di Rcs, era da tempo occupato da diverse persone senza fissa dimora, per lo più rom. Questa mattina gli agenti hanno sgomberato l'edifico, allontanando circa 70 persone. Tra i presenti 17 nomadi, di cui due minori. Il loro destino è però probabilmente quello di andare a occupare altri palazzi abbandonati o incrementare il numero di persone che vivono nelle roulotte in mezzo alla strada: nessuno dei presenti infatti, secondo quanto ha comunicato su Facebook l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli, ha accettato le proposte di accoglienza del Comune nei centri di emergenza sociale.
Il Comune: "Rischio igienico-sanitario"
Come affermato da Granelli, le forze dell'ordine erano già intervenute più volte ad allontanare gli occupanti abusivi, sia nel palazzo ad angolo con via Cazzaniga sia in alcune baracche lungo il Lambro poco più a nord: "L’assenza di interventi di pulizia e di messa in sicurezza da parte della proprietà comportava la rioccupazione", ha scritto Granelli. L'intervento di Palazzo Marino è giustificato dal rischio igienico-sanitario per gli occupanti, evidenziato da un rapporto chiesto lo scorso aprile alla Agenzia di tutela della salute (ex Asl). Il Comune, sulla base del rapporto dell'Ats, "ha emesso un avvio del procedimento invitando la proprietà a intervenire celermente per la pulizia, la derattizzazione e la messa in sicurezza". Invito che la proprietà dell'edificio non ha però colto. Sullo sgombero Granelli ha affermato: "Questo è il metodo che stiamo man mano attuando in tutta la città e con il quale abbiamo chiuso più di 25 favelas, richiamando ciascuno alle proprie responsabilità e mettendo in atto risposte concrete, per la sicurezza di tutti e nel rispetto della dignità delle persone a partire dai bambini".
