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Scontri tra ultras prima di Inter-Napoli, confermato il carcere per i tre indagati

Respinta la richiesta dei domiciliari presentata dai legali dei tre giovani milanesi (un ventunenne e due trentunenni) indagati dopo gli scontri avvenuti prima di Inter-Napoli dello scorso 26 dicembre. I tre resteranno in carcere: secondo il gip ci sarebbe pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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MILANO – Convalidato l'arresto dei tre ultras interisti arrestati dopo l'agguato teso agli ultras del Napoli: resteranno dunque in carcere, con le accuse di rissa aggravata, lesioni e lancio d'oggetti i tre ultras nerazzurri, tutti milanesi. Respinta la richiesta dei domiciliari presentata dai legali dei tre indagati: stamane è arrivata la decisione del gip Guido Salvini che ne ha disposto la convalida dell'arresto.

Secondo la motivazione del gip, esisterebbe il pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato da parte di Luca Da Ros (ventunenne di Porta Romana), Francesco Baj (trentunenne di Rosate) e Simone Tira (trentunenne di Quarto Cagnino). Secondo il giudice, tuttavia, nessuno degli indagati sembrerebbe aver assistito in maniera diretta all'incidente nel quale è morto l'ultras Daniele Belardinelli, travolto da quella che dovrebbe essere stata una vettura monovolume oppure un suv sul corso Novara. Tra i tre, proprio il più giovane sarebbe quello che avrebbe iniziato a collaborare con i magistrati, facendo i nomi a Ros di ultras appartenenti ai gruppi degli "Irriducibili", dei "Viking" e dei "Boys".

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