Scandalo Aler: i contratti di lavoro a “tempo determinato” durano 88 anni
Contratti di lavoro a tempo determinato per portinai e addetti alle pulizie e sorveglianza nelle case popolari dalla durata record: 88 anni. Sono questi i contratti redatti dalle agenzie di lavoro interinale per conto di Aler, l’azienda lombarda edilizia residenziale, i quali, stipulati nel marzo del 2012, avranno fine nel dicembre 2099 e saranno per di più prorogabili per un massimo di sei volte. Un errore? Molto difficile, considerando il numero dei giorni di lavoro specificati nel contratto, ossia 32.082.
Sarebbero già quaranta – secondo Repubblica – i contratti di questo tipo, nei quali è perfino esplicitato l’orario di lavoro settimanale: 44 ore settimanali, dal lunedì al venerdì, con un compenso mensile di poco meno di 1.300 euro lordi e con tredicesima e quattordicesima per un inquadramento da operaio. E con tanto di periodo di prova di 13 giorni, entro il quale si può interrompere il rapporto di lavoro senza preavviso né pagamento. Una situazione quella di Aler che già ha suscitato parecchie polemiche, soprattutto se sommata all’evidente buco di bilancio e allo stato delle casse dell’azienda. Ma non solo: dopo lo scandalo dei fitti irregolari, come l'assegnazione dell'alloggio a Teresa Costanzo, figlia del boss Eugenio, l’allarme era passato alla questione abitativa, date le case fatiscenti, i quartieri popolari fuori controllo e in rivolta per la presenza ormai storica di abusivi, clientelismi e speculazioni immobiliari. Insomma, per i tanti detrattori l'ultimo "caso" non è che un'ulteriore conferma della totale mancanza di controllo in cui si opera nell’azienda residenziale.