Saronno, omicidi in corsia: nel mirino chi si opponeva al “protocollo Cazzaniga”
Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni, l'anestesista e l'infermiera colleghi, amanti e complici, non si sarebbero fermati davanti a niente per portare a termine i loro piani omicidi. Dalle carte dell'indagine emerge come nel mirino della ‘coppia diabolica', erano entrati anche quei colleghi che si opponevano a quello che loro stessi chiamavano ‘protocollo Cazzaniga', un cocktail di farmaci con cui secondo l'accusa avrebbero ucciso almeno 5 persone, quattro pazienti e il marito della donna Massimo Guerra, ma molti altri decessi sono al vaglio degli inquirenti.
La coppia discuteva di minacce e segnali da lanciare a chi non nell'ospedale di Saronno non voleva voltarsi dall'altra parte e, dopo le prime denunce risalenti al 2013 sull'operato del medico, volevano vederci chiaro. Un atteggiamento ben diverso da chi, medici e dirigenti della struttura, ora sono indagati per aver di fatto coperto le azioni di Cazzaniga e Taroni. Ad esempio la Commissione interna istituita nella primavera del 2013 non ha mai proceduto in nessun modo ad esaminare i fatti, risolvendosi in un nulla di fatto.
Nel mirino della coppia era finita in particolare un'infermiera – secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera – che nel 2013 si sarebbe opposta con decisione alla somministrazione del protocollo Cazzaniga a un'anziana paziente. La donna aveva minacciato di recarsi dalla polizia, mandando su tutte le furie l'anestesista che l'aveva minacciata di morte e di farla licenziare.