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Sant’Angelo Lodigiano, arrivano 8 profughi e il sindaco si dimette

Il prefetto decide di mandare nel piccolo comune 8 profughi, nell’ambito della ridistribuzione del peso dell’ospitalità, e di tutta risposta Domenico Crespi, primo cittadino di Sant’Angelo Lodigiano, rassegna le sue dimissioni. Ma dietro l’addio potrebbe esserci un grosso buco nel bilancio della casse comunali.
A cura di Va.Re.
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Il prefetto decide di mandare nel piccolo comune 8 profughi, nell'ambito della ridistribuzione del peso dell'ospitalità, e di tutta risposta Domenico Crespi, primo cittadino di Sant'Angelo Lodigiano, rassegna le sue dimissioni in aperta polemica con la decisione.

Domenico Crespi, 67 anni a lungo protagonista della vita politica del piccolo comune, ha rassegnato le sue dimissioni ufficiali venerdì mattina.  Nero su bianco la motivazione: quegli 8 profughi inviati in città dal nuovo prefetto di Lodi Patrizia Palmisani, senza consultarlo.

"Dopo vent’anni è il momento di gettare la spugna – racconta l'orma ex primo cittadino al Corriere -, il mio abbandono testimonia l’impotenza di noi sindaci di fronte al Governo centrale ci impone la sistemazione di centinaia di poveretti trattati come merce di scambio e che dovrebbero essere aiutati, ma nei Paesi d’origine. E io, al padre di famiglia disabile e senza lavoro che dorme in auto e mi supplica da mesi di trovargli una casa, che cosa dovrei dire?".

Crespi, esponente storico della Dc del lodigiano, ha seduto in tutto per vent'anni sulla poltrona di sindaco dagli anni '90 ad oggi. Secondo molti la vera ragione dell'addio sarebbe un grosso disavanzo nei conti (1 milione di euro sfuggito ai tecnici) che potrebbe portare il comune ad una stagione di sacrifici.

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