Sanremo 2020, i cantanti milanesi in gara: bisseranno il successo di Mahmood?
Giunti alle porte della settantesima edizione del Festival di Sanremo, sono usciti i testi delle canzoni dei 24 big in gara. Della doppia dozzina, cinque canzoni saranno portate sul palco dell'Ariston da artisti lombardi: tre direttamente da Milano – Bugo e Morgan, Le Vibrazioni, Paolo Jannacci -, accompagnati da Riki e I pinguini tattici nucleari. Ce ne sarebbe almeno un sesto, ma non sul palco: Mahmood, vincitore uscente della kermesse, che quest'anno si è presentato in qualità di autore col suo socio Dardust per il pezzo di Elodie.
Paolo Jannacci, erede artistico di una Milano che non c'è più
Chissà se sarà un altro lombardo a trionfare a Sanremo a circa 12 mesi dall'ultima volta, o se i cantanti in questione dovranno cedere il passo ai colleghi rivali, agguerriti e pronti a portarsi a casa l'ambito premio. Certamente, sotto la lente d'ingrandimento ci sarà Paolo Jannacci, figlio di Enzo, indimenticato e indimenticabile cantautore milanese che ha scritto pagine di storia della musica italiana. Il figlio d'arte, alla sua prima partecipazione da concorrente al Festival, si presenta con "Voglio parlarti adesso", una lettera d'amore indirizzata alla figlia che i critici hanno generalmente apprezzato al primo ascolto. A riguardo, l'artista milanese ha rivelato a Fanpage.it: "Mio padre mi ha dimostrato il bene che aveva nei miei confronti senza mai dirmelo oppure me l'ha detto in altri modi. La frase ‘E quando il modo di aiutarti sarà non aiutarti più', secondo me è molto toccante, ed è una frase che un padre o una madre hanno dentro di sé ma riuscire a dirla e renderla esplicita è abbastanza complesso". Paolo, poi, spiega come mai il suo esordio al Festival arriva "solo" a 47 anni: "Mi presento adesso perché è adesso che mi sento pronto. Perché ci ho messo il mio tempo per crescere e potermi presentare al meglio e con dignità sul palco. Ci sono altri più bravi di me, che scrivono brani in pochi mesi, io ci ho messo cinque anni e mi sono avvalso di collaboratori fantastici".
Ma Sanremo, per Paolo Jannacci, non è una competizione: "Per me non c'è gara, non sono interessato a quello: a me il palcoscenico serve per raccontare una storia. In questo caso può essere raccontata con orgoglio e quindi partecipare al Festival – che per la musica italiana è la massima cassa di risonanza – mi onora. Mi permette di far conoscere a tutta l'Italia e oltre i confini, il mio modo di cantare e di suonare. Io sono contento di esserci e di poter fare emozionare, che poi è il mio lavoro". Inevitabile, infine, sui colleghi lombardi in gara: "Mi piacciono molto I pinguini tattici nucleari. Gli ho visto gli occhi spiritati di un diciottenne e la voglia di vivere e di fare, di proporre nuove idee".
Le Vibrazioni, dai Navigli di Giulia alla Sanremo di Amadeus
Subito dopo, ecco Le Vibrazioni. Il frontman del gruppo di Francesco Sarcina è reduce dal gossip che continua a tenere banco in alcuni salotti televisivi per la fine del suo matrimonio con Clizia Incorvaia (ora concorrente del Gf vip) e prima ancora dal tour per i vent'anni dalla scesa sulle scene musicali de Le Vibrazioni, durante il quale hanno suonato per la prima volta all'ambito Forum d'Assago. Il boom sul mercato musicale era arrivato grazie a "Dedicato a te", ovvero a una certa Giulia, il cui video è stato interamente girato per le vie di Milano, specialmente sui Navigli. Sarcina e i suoi compagni proporranno il pezzo intitolato "Dov'è": "La canzone fa riflettere sulla ricerca della felicità, sulla gioia – hanno spiegato -. Non siamo più abituati alla semplicità della gioia, siamo in un’epoca in cui l’essere umano si complica costantemente la vita e magari misura la sua “gioia” in base ai like che riceve, è aberrante tutto ciò". I quattro sono pronti a entrare ancora una volta nelle case degli italiani a poco più di un quinto di secolo dal loro esordio assoluto da navigati quali sono. E le dichiarazioni in merito alla loro terza partecipazione a Sanremo vanno esattamente in quella direzione: "Oggi arriviamo con estrema calma, con spessore e consapevolezza tale che va bene farci il nostro campionato con estrema dignità".
Bugo e Morgan, il duo che non ti aspetti tra Rho e Milano
Altro concorrente, o meglio, concorrenti, da tenere d'occhio, è la coppia Bugo-Morgan. Il primo, forse meno conosciuto ai più, è nato a Rho ma è cresciuto e vissuto a Novara, mentre per il secondo, milanese doc, parla già il suo nome. Artista eclettico, prima coi Bluvertigo e poi da solo, Morgan pare aver rispolverato quella sensibilità musicale che lo ha accompagnato nei primi anni della sua carriera nella band. Il duo, in gara con "Sincero", mette in croce l'ipocrisia dei nostri giorni, dove tutto è il contrario di tutto, specialmente nell'epoca dei social. Possono essere la rivelazione dell'edizione numero settanta.
Mahmood, il campione milanese uscente
Infine, l'ultimo milanese da temere è lui: Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood. Vincitore a sorpresa dell'ultima edizione del festival della canzone italiana, torna sul palco dell'Ariston grazie ad Elodie. L'artista romana, lanciatissima e con un album in uscita, si è affidata alle doti liriche del cantante che prova a bissare il piazzamento dell'anno scorso, seppure in vesti diverse: quelle di autore. La sua "Andromeda" sarà un successo assicurato tra radio e pubblico e potrebbe convincere anche l'Ariston. Da quando ha trionfato a Sanremo, Mahmood è entrato con prepotenza nel mercato musicale italiano supportato soprattutto dalle sue doti canore, più che dal premio in sé, che l'hanno condotto sino al secondo posto dell'Eurovision song contest, esportando la sua "Soldi" in tutti i Paesi del mondo.