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Autista dà fuoco a un bus pieno di studenti

San Donato Milanese, chi è Ousseynou Sy, l’autista 47enne che voleva fare una strage

Si chiama Ousseynou Sy ed è nato in Francia da genitori senegalesi il 2 giugno del 1972, l’uomo che questa mattina ha dirottato e dato alle fiamme un autobus pieno di studenti a San Donato Milanese. Cittadino italiano dal 2002, da quindici anni lavorava come autista della società Autoguidovie. “Era una persona tranquillissima, mai avrei pensato che potesse fare una cosa del genere”, il commento di alcuni colleghi.
A cura di Chiara Ammendola
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È nato in Francia da genitori senegalesi il 2 giugno 1972, Ousseynou Sy, l'autista di 47 anni che mercoledì mattina ha dirottato e dato alle fiamme un autobus che trasportava una studentesca di Crema, in provincia di Cremona. L'uomo, arrestato poco dopo l'inizio della sua fuga grazie al repentino intervento dei carabinieri della compagnia di San Donato Milanese, dovrà ora rispondere del reato di sequestro di persona e tentata strage aggravata dal terrorismo. Cittadino italiano dal 2004, stando a quanto si apprende, risiedeva a Crema da anni: nel 2002 era entrato a far parte del gruppo di Autoguidovie, prima come addetto alle pulizie e poi come autista dal 2004, da quando era stato assunto. Sposato con una donna italiana dalla quale ha divorziato, ha due figli di 12 e di 18 anni.

L'autista in passato denunciato per guida in stato di ebbrezza e violenza su minore

Nel suo passato due precedenti penali: sarebbe stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e molestie sessuali nei confronti di una minore. In merito al secondo caso sono diversi i colleghi che si dissociano da quelle accuse, ma stando a quanto si apprende sarebbe stato condannato a un anno e mezzo per violenza sessuale, con pena sospesa. Era il 2007 invece quando fu fermato ubriaco a bordo di un'auto a Brescia e per questo gli è stata sospesa la patente per un periodo. Ma i colleghi parlano di un uomo insospettabile, tranquillissimo, che negli anni non ha mai dato segni di squilibrio: "È inimmaginabile che abbia fatto una cosa del genere", raccontano. L'unico periodo buio lo avrebbe affrontato durante la separazione dalla moglie alla quale erano stati affidati i figli, ma anche i vicini ne parlano come di una persona cordiale che in città si faceva chiamare Paolo. Secondo il racconto di una vicina l'uomo era un gran lavoratore, tutte le mattine in piedi presto per andare al lavoro. E invece questa mattina ha salutato i suoi colleghi, e dopo essere stato al bar per un caffè, ha caricato sul mezzo delle taniche di benzina e dopo essersi seduto al posto di guida ha annunciato: "Andiamo a Linate, qui non scende più nessuno".

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