Sala: “Tutti noi milanesi dovremmo sentirci un po’ più Walter Tobagi”
Nel giorno dell'anniversario della morte del giornalista Water Tobagi, ucciso il 28 maggio del 1980, anche il sindaco di Milano Beppe Sala ha voluto rendergli omaggio. Nel quotidiano messaggio rivolto ai milanesi il primo cittadino ha raccontato la figura del giornalista del Corriere della Sera che combatteva tutti i giorni per raccontare la sua città, Milano, negli anni duri del terrore.
Tobagi era un uomo libero e i terroristi non potevano sopportarlo
"Quarant'anni fa alle 11.10 in via Salaino Walter Tobagi fu falcidiato da 5 colpi sparati dal commando 28 marzo – spiega Sala – la sera prima aveva parlato al circolo della stampa. Parlò di come i giornalisti dovessero raccontare il terrorismo". Walter Tobagi chiedeva di evitare che si avveri ciò che vuole il terrorismo, ovvero l’imbarbarimento della società: "I terroristi non potevano sopportare la sua dignità e il suo ruolo di uomo libero, facente parte di una città libera come Milano, che voleva raccontare la realtà – continua il sindaco – era un uomo gentile, determinato e coraggioso. Walter era un mediatore ma capace di grandi decisioni quando ce n'era bisogno".
Gli italiani hanno sconfitto il terrorismo e così faranno col virus
"Lo Stato ha sconfitto il terrorismo – spiega Sala – ma quello stato era rappresentato da cittadini che volevano la normalità". Fu Ferruccio De Bortoli a definire Walter "un combattente della normalità del dovere": "Ancora oggi violenti, negazionisti e razzisti cercano di interrompere il valore della democrazia. Tutti noi milanesi dovremmo sentirci un pò più Walter Tobagi. Gli italiani hanno sconfitto il terrorismo e sconfiggeranno anche il virus".