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Covid 19

Sala: “Fase 2, il controllo vale 10 e il comportamento 90. Chi dice il contrario vi racconta balle”

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, nel suo appuntamento quotidiano sui social, ha parlato dell’imminente partenza della fase 2. “Non cambia il mondo”, ha dichiarato il primo cittadino, alludendo a vari step della fase dell’emergenza sanitaria. Sala, però, ha ricordato che molto dipenderà dal comportamento dei singoli milanesi, perché la città è troppo vasta per essere controllata tutta: “Questa è una partita in cui il comportamento vale 90 e il controllo 10”, ha detto.
A cura di Filippo M. Capra
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"Non è una partita in cui c'è un primo e un secondo tempo. Ci saranno altri tempi. Poi ci sarà il 18 maggio e poi probabilmente ci sarà una gestione a stop and go. Domani non cambia il mondo". Così il sindaco di Milano Beppe Sala nel consueto appuntamento social con i concittadini in merito all'imminente partenza della fase 2 dell'emergenza Coronavirus nel capoluogo lombardo. Il sindaco milanese ha però sottolineato che "certamente la nostra attenzione deve cambiare e il nostro comportamento deve adattarsi a quello che ci viene chiesto".

Sala: Il comportamento vale 90, il controllo 10

Questo perché, come ammesso dallo stesso Sala, su "un mezzo sostitutivo della metro" – come immortalato da alcune immagini – c'era troppa gente, "era troppo affollato". Il sindaco spiega che "molti mi chiedono di controllare strade e parchi e noi cercheremo di fare il possibile, ma questa è una partita in cui il comportamento vale 90 e il controllo 10". Il sindaco di Milano rivela di aver parlato a lungo con il prefetto, "in quanto rappresentante del ministero dell'Interno a Milano", ma sarà ancora una volta la responsabilità dei cittadini a fare la differenza perché, dice Sala, "chi vi dice una cosa diversa vi racconta balle".

Area troppo grande per essere controllata a livello capillare

Per questo Sala snocciola qualche numero: "Riflettiamo su cosa è Milano. Milano è una città con un milione e 400mila abitanti – spiega il sindaco – e un altro milione di persone che, normalmente, entrano in città". "La nostra – continua – è una città con 1.700 chilometri di strade, 25 milioni di metri quadri di verde e un totale di tremila mezzi potenziali, tra metro, bus e tram, da controllare". Impossibile, quindi, avere un monitoraggio capillare del territorio. Così Sala invita tutti a riflettere "su quali sono i modelli proposti nel mondo. Agli antipodi ci sono il modello cinese e quello svedese", dice il primo cittadino prima di offrire alcuni esempi: "Il primo è basato sul controllo serrato, il secondo sul fatto che si possa lavorare su un sistema sociale".

Il modello Italia basato sul rispetto delle regole

In questo, a detta di Sala "l'Italia rappresenta una terza via molto interessante con la quale stiamo raccogliendo il plauso del mondo". Il sindaco di Milano ricorda a tutti che in pochi avrebbero detto, qualche mese fa, "che noi saremmo riusciti a rinunciare a tutto quello a cui abbiamo rinunciato con ordine in questi mesi". "Il nostro – ha poi proseguito il primo cittadino – è un modello fatto di rispetto delle regole, a volte di un po' di creatività e solidarietà, ma sta funzionando. E io continuerò a ringraziare i milanesi e a credere in loro", ha detto Sala. Il sindaco di Milano si è quindi congedato con un ultimo invito ai suoi concittadini sull'utilizzo delle mascherine, "il nostro principale strumento per difenderci da questo virus". Sala, che per lavoro gira in città, dice di aver visto "ancora troppi che fumano e la abbassano, parlano al telefono e la tolgono, lasciano fuori il naso perché dà fastidio, corrono e non la mettono". Tale comportamento, chiosa infine il primo cittadino, deve cambiare per assicurare a sé stessi di tutelarsi.

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