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Rubata la targa in memoria di Giorgio Perlasca, lo “Schindler italiano” che salvò migliaia di ebrei

Ignoti hanno rubato la targa dedicata a Giorgio Perlasca, “Giusto tra le nazioni” che salvò migliaia di ebrei dalle persecuzioni nazifasciste. La targa era affissa nel Giardino dei giusti di Varese. Il sindaco Galimberti: “Gesto vigliacco, colpire la memoria di Perlasca che si adoperò per salvare migliaia di persone da uno sterminio su basi razziali e farlo nell’ottantesimo anniversario dall’introduzione delle leggi razziali fasciste, evidenzia la base ideologica di chi ha compiuto questo atto”.
A cura di Redazione Milano
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Giorgio Perlasca
Giorgio Perlasca

La targa in memoria di Giorgio Perlasca, che si trovava al Giardino dei giusti di Varese, è stata rubata da ignoti. A comunicarlo è stato il sindaco del capoluogo di provincia Davide Galimberti: "Il gesto vigliacco ai danni della targa in memoria di Perlasca ripropone la necessità di una costante difesa della memoria e dei valori democratici – ha detto il primo cittadino in una nota – La targa fu già oggetto di vandalismo anni fa, ma credevamo che certi atteggiamenti fossero superati anche a seguito dell’impegno posto dalla nostra amministrazione sulla valorizzazione della memoria e sul rispetto dei valori fondanti il nostro ordinamento democratico. Colpire la memoria di Perlasca che si adoperò per salvare migliaia di persone da uno sterminio su basi razziali e farlo nell’ottantesimo anniversario dall’introduzione delle leggi razziali fasciste, evidenzia la base ideologica di chi ha compiuto questo atto e la presunzione di poter tornare a logiche che la nostra coscienza ha condannato e condanna".

Perlasca, commerciante nato a Como nel 1910 e morto nel 1992, è ricordato come lo "Schindler italiano": è stato insignito del titolo di "Giusto tra le nazioni" dallo Stato di Israele per aver salvato le vite di migliaia di ebrei durante le persecuzioni nazifasciste. Il commerciante, che in quel periodo si trovava a Budapest, riuscì a evitare la morte di circa cinquemila persone fingendosi un console spagnolo. Anche il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato il furto della lapide, avvenuto ieri: "Un insulto inaccettabile alla storia e alla memoria di una persona giusta che, in silenzio e con grande coraggio, ha salvato migliaia di persone dalla persecuzione razziale del nazifascismo".

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