Rosanna uccisa con 23 coltellate dal marito. Sala: “Azioni concrete con la procura”
L'aveva già accoltellata nel 1995, e allora Rosanna Belvisi non l'aveva denunciato. Intrappolata in una relazione violenta di cui tutti conoscevano i contorni. Poi domenica 15 gennaio Luigi Messina, ex guardia giurata, l'ha ammazzata con ventitré coltellate all'interno della loro abitazione in via Coronelli a Milano. Tiene duro per diverse ore il marito, che prima racconta di averla trovata così, in un lago di sangue, la gola tagliata. Ma poi cede e confessa di essere stato lui a uccidere la moglie, e di essere successivamente uscito a giocare alle slot machine e a fare la spesa per costruirsi una parvenza di alibi.
L'omicidio di Rosanna avviene dopo anni di violenze e dopo mesi in cui le liti tra i coniugi si erano intensificate quando la donna aveva scoperto che Luigi non solo aveva un'altra relazione, ma che da questa era nato un figlio. Quello di via Coronelli è il secondo femminicidio in quattro giorni a Milano, dopo l'assassinio di Tiziana Pavani, la segretaria di 55 anni uccisa a bottigliate da un amico più giovane sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, anche lei all'interno delle mura domestica.
Una vera e propria emergenza quella della violenza sulle donne, che ha visto anche l'appello del questore Antonio De Iesu, che ha spiegato come serve un lavoro coordinato tra le istituzioni, prima di tutto di tipo sociale e culturale, e ha invitato le donne a denunciare prima che sia troppo tardi. "La risposta della squadra mobile, delle forze di polizia, non basta. – ha sottolineato De Iesu – Il delitto si inserisce in un quadro familiare di rapporti malati che non vengono alla luce, che non vengono denunciati. Su questo bisogna interrogarsi, su come portare le vittime a denunciare. Nel 2016 ho ammonito 38 persone, ricevo e valuto di persona i casi, ci sono le norme e anche i centri antiviolenzaa. Bisogna valorizzare questi strumenti e sensibilizzare le donne vittime di violenze e maltrattamenti perché possano uscire dall'incubo".
Il sindaco Sala: "Azioni concrete con la procura"
"Non voglio cavarmela con la solita dichiarazione di condanna. Stiamo cercando di fare qualcosa di più". Così il sindaco di Milano Beppe Sala ha commentato il secondo femminicidio compiuto a Milano nel giro di quattro giorni. Le iniziative alle quali il sindaco starebbe pensando sono in sinergia con altre istituzioni, come la procura: "Stiamo cercando di mettere in atto un’azione decisa di educazione e sostegno alle vittime di violenze, per cui spero di poter annunciare nei prossimi giorni questa iniziativa". Anche l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino