40 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Rivoluzione al Teatro alla Scala: sì all’ingresso in ritardo degli spettatori

Addio alla puntualità, gli spettacoli della Scala inizieranno con cinque minuti di ritardo: lo ha deciso il neo sovrintendente e direttore artistico del celebre teatro lirico milanese, Alexander Pereira.
A cura di Federica Gullace
40 CONDIVISIONI
Immagine

Niente più rigore e puntualità al teatro alla Scala dato che gli spettacoli d'ora in poi inizieranno con almeno cinque minuti di ritardo. Una magra consolazione per i frequentatori del noto teatro lirico milanese, in particolare per quelli ritardatari. L'ordine di servizio sancito da Piermarini, progettista e architetto, padre dell’edificio, non sarà più rispettato, a seguito della decisione di Alexander Pereira, neo sovrintendente e direttore artistico: l'avvio effettivo dello spettacolo sarà infatti cinque muniti dopo rispetto all'orario ufficiale, così da dare la possibilità ai ritardatari in platea di accomodarsi in sala senza dover perdere tutta la prima parte dello spettacolo fino al primo intervallo.

Decisione presa per la lunga durata degli spettacoli

Una scelta significativa, dal momento che la puntualità scaligera non era mai stata messa in discussione, sebbene di polemiche al riguardo ce ne erano state molte: si ricordino Maria Callas o Rudolf Nureyev, che arrivati con qualche minuto di ritardo dovettero attendere il primo tempo dell'opera. O ancora, le famose urla di disapprovazione dell'allora sovrintendente Paolo Grassi, dopo che fu permesso a Liz Taylor e Richard Burton, in occasione dell'inaugurazione della stagione con "Un Ballo in Maschera", di entrare in sala in ritardo. Delle regole inflessibili, ma che Pereira ha deciso di stravolgere, in ragione della lunga durata degli spettacoli: come nel caso del Fidelio di Beethoven, la Prima che ha aperto la nuova stagione lo scorso 7 dicembre, caratterizzata dai dodici minuti di applausi, da un coro di complimenti, dalle contestate assenze del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del primo ministro Matteo Renzi, ma anche, per i ritardatari, da un'attesa di ben 85 minuti in piedi dietro al cordone in fondo alla platea, aspettando la fine del primo atto.

40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views