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Risultati referendum: Milano è l’unica metropoli in cui vince il Sì

Nel capoluogo lombardo il Sì supera di una incollatura il No col 51% e rappresenta una anomalia rispetto alle altre grandi città del resto del Paese. Vincono i renziani, ma il risultato non è quello che ci si attendeva alla vigilia. Il segretario cittadino del Pd Bussolati: “Sconfitta dura da rispettare”.
A cura di Redazione Milano
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Referendum costituzionale, Milano è l'unica metropoli italiana in cui vince il Sì, seppur di misura (poco sopra il 51%). È soprattutto l'area della city milanese a far guadagnare al sì il ‘goal della bandiera', mentre in periferia il no ha prevalso. L'affluenza nel capoluogo lombardo è sicuramente tra quelle record in Italia: 71,7 percento degli aventi diritto al voto. Una cifra che, se paragonata alle Amministrative di giugno rende chiaramente le proporzioni. All'epoca andò a votare per il Comune il 54,6% (al ballottaggio il 51,8%).

Majorino: "Come Pd abbiamo preso una botta storica"

Visto che Milano è da sempre considerato il ‘fortino' dei renziani, ora toccherà capire quali potranno essere le ripercussioni delle dimissioni di Matteo Renzi sul governo cittadino guidato da Beppe Sala. Pierfrancesco Majorino, assessore a Politiche sociali, Salute e Diritti a Palazzo Marino, sul suo profilo Facebook commenta: "Risparmiamoci la pena di attaccare o sbeffeggiare gli altri. Come PD abbiamo preso una botta storica. Il Sì è al 50 in alcune zone delle regioni rosse e in qualche grande città. Per il resto scivola di brutto, spesso sotto il 40".

Bussolati: "Sconfitta dura da rispettare"

Anche il segretario metropolitano del Pd, Pietro Bussolati, ha commentato l'esito del referendum senza fare sconti sulla sconfitta, ma salvando il dato milanese e anche qualcosa in più: "Milano si conferma città disponibile a ragionare nel merito. Il dato nazionale va analizzato, è una sconfitta dura da rispettare, giusta la scelta di Renzi di dimettersi e sarà giusto andare ad elezioni il prima possibile. Non credo però – ha aggiunto Bussolati su Facebook – si debba buttare via ciò che si è fatto, anzi, dobbiamo rilanciare sui contenuti ma consapevoli che il lavoro di allargare il fronte per il progresso sarà duro e controvento, ma sarà la sfida che ci vedrà ancora una volta protagonisti attenti, inclusivi e orgogliosi della buona politica".

Dal sindaco Beppe Sala, che domenica mattina è stato uno dei primi a votare, pubblicando poi la foto su Facebook, ancora nessun commento ufficiale. Di certo però le dimissioni di Renzi privano Palazzo Marino di una sponda fondamentale anche nell'ottica di alcune questioni cruciali per il futuro prossimo della città: dal dopo Expo ai tentativi di portare a Milano una delle agenzie europee con base a Londra.

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