Ristoranti etnici non a norma e lavoro nero: chiusi 12 locali su corso Buenos Aires a Milano
Lavoro nero, evasione fiscale, mancato rispetto delle norme. Queste le contestazioni che una squadra di ispettori del lavoro ha fatto a diversi ristoranti e bar gestiti da commercianti stranieri sulla strada commerciale più lunga di Milano, corso Buenos Aires. I controlli sono scattati sabato sera sulla grande arteria commerciale: circa 50 gli ispettori di Inps, Inail e Direzione territoriale del lavoro impegnati nel verificare che gli esercenti rispettassero tutte le norme lavorative. In molti casi, però, non è stato così.
Alla fine dodici ristoranti e bar "etnici", sono stati addirittura chiusi dagli ispettori. Ai proprietari è stata infatti sospesa la licenza per l'attività commerciale. Ma in totale a far riflettere è il dato sui locali dove sono state riscontrate irregolarità di qualche tipo: sono stati 25 sui 31 controllati, cioè oltre l'80 per cento.
Tra le irregolarità contestate primeggia il lavoro nero: 20 dipendenti dei locali controllati erano assunti illegalmente. Ma anche i proprietari dei locali spesso non erano a norma: 12 di loro non erano iscritti alle gestioni previdenziali e 32 persone erano del tutto sconosciute. In totale i controlli degli ispettori hanno riguardato 155 lavoratori. In una nota l'Inail ha parlato dei risultati dell'attività ispettiva come di una conferma "della massiccia diffusione dei fenomeni di illegalità, evasione ed elusione". Per l'Istituto nazionale di assicurazione infortuni sul lavoro i controlli svolti dagli ispettori mirano a "contrastare le violazioni in ambito contributivo ed assicurativo, così come il lavoro nero e ogni forma distorsiva del mercato del lavoro".