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Risolto cold case del 1992: per l’omicidio del 24enne Carmine Carratù arrestato boss ‘ndrangheta

Per l’omicidio del carrozziere di 24 anni Carmine Carratù, avvenuto nel 1992 a Milano, è stato raggiunto da una notifica di custodia cautelare in carcere il boss della ‘ndrangheta Domenico Branca, già condannato all’ergastolo per omicidio.
A cura di Valerio Renzi
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Un cold case risolto (forse) a più di vent'anni di distanza: oggi il 59enne Domenico Branca, esponente di spicco della cosca ‘ndranghetista dei De Stefano – Libri, è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'omicidio di Carmine Carratù. L'uomo, punto di riferimento negli anni '90 per la mafia calabrese a Milano e organizzatore delle rotte del narcotraffico, ha ricevuto la notifica dell'accusa in carcere, essendo già stato condannato all'ergastolo per omicidio.

Risolto l'omicidio di Carmine Carratù

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Comando provinciale di Milano, l'omicidio del 24enne Carmine Carratù, avvenuto nel febbraio del 1992 in viale Ippocrate a Milano, in zona Comasina, non sarebbe stato uno scambio di persona come pensato all'inizio delle investigazioni più di 20 anni fa. L'obiettivo del commando che lo ha ucciso con 13 colpi di pistola era proprio il giovane carrozziere.

Il movente dell'omicidio e il caso riaperto dopo 20 anni

La sua colpa? Aver litigato con alcuni esponenti della potente famiglia Branca, aver mancato di rispetto a quegli uomini che sullo spaccio stavo facendo una fortuna. Il responsabile dell'omicidio sarebbe emerso nel corso dell'inchiesta ‘Rinnovamento', che nel 2014 ha portato all'arresto di oltre 70 esponenti di clan di ‘ndrangheta.

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