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Rimosso il murales di Bros dalla chiesa di San Pio X: ai fedeli non piaceva

Dopo molte polemiche è stato rimosso il murales del writer Bros che campeggiava sulla facciata della chiesa di San Pio X, in via Villani a Milano. Il parroco, don Grampa, ha provveduto alla rimozione dell’opera, anche se dice: “Io l’avrei tenuta, così la facciata è brutta”.
A cura di Federica Gullace
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Addio al murales di Bros sulla facciata della chiesa di San Pio X, in via Villani. Dopo numerose polemiche sull'opera ospitata dalla chiesa milanese con affaccio su piazza Leonardo da Vinci, vicino al Politecnico, i fedeli ce l’hanno fatta, e hanno fatto rimuovere il graffito di uno dei writer più famosi di Milano. L'artista 33enne aveva fatto tutto in una notte: munito di scopa con manico di 9 metri, Bros aveva infatti cambiato la facciata con dei segni bianchi e rossi, dando alla chiesa, edificata negli anni '50, una immagine sicuramente diversa e rivoluzionaria. Immagine però che proprio non era andata giù ai fedeli, passanti e residenti, che infastiditi dalla "profanazione", ne avevano preteso la rimozione.

A don Grampa il murales piaceva

Così, don Giuseppe Grampa, parroco della chiesa, che naturalmente nulla sapeva del murales, ma che ne era rimasto soddisfatto, ha provveduto a chiamare un imbianchino, che in due giorni ha completato il lavoro, provvedendo anche alla pulizia dei muretti ai piedi della facciata, deturpati da scarabocchi vari di ignoti. Secondo don Grampa, infatti, i graffiti non erano poi così male, e toglievano quel senso di vuoto dal quale oggi è caratterizzata la facciata: "Bros ha commesso un gesto forte che mi permette di dare una sferzata alle proposte manieristiche che campeggiano ormai da anni. Avrebbe potuto contattarmi e avanzare la proposta di rifacimento. Però forse, e ripeto forse, avremmo potuto anche trovarci d’accordo, chi lo sa. Fosse stato per me quell’opera, quella trovata, ognuno la chiami come vuole, magari l’avrei anche tenuta. Ma ho il dovere di ascoltare i parrocchiani e l’ho fatta cancellare. Ciò non toglie che la facciata così sia brutta e brutta rimanga".

Non è la prima volta che a Milano e provincia l'opera dei writers viene messa sotto accusa: l'ultimo caso era stato prima di Natale a Magenta, con il presepe in piazza Liberazione, che presentava i personaggi della Natività dipinti in maniera diversa dalla tradizione su grosse balle di fieno.

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