Regione Lombardia, 54 ex consiglieri fanno ricorso al Tar: “Ridateci i vitalizi”

Hanno fatto ricorso al Tar gli ex consiglieri della Regione Lombardia, giunti dal Pirellone per contestare la legge regionale che ne ha decurtato l’assegno vitalizio. In totale si parla di 54 ex politici e a leggere i nomi e i partiti ci si rende conto che, quando si tratta di soldi, sembrano non esserci barriere tra i diversi ideali. Ci sono infatti il leghista Alessandro Patelli, coinvolto in Tangentopoli, il leader del ‘68 e di Democrazia proletaria Mario Capanna, l’ex comunista Giampietro Borghini, poi convertitosi a Forza Italia. Ma nell'elenco ci sono anche Daniela Benelli, attuale assessore alal Casa del Comune di Milano, e l’ex assessore Antonio Simone, finito in manette per i fondi neri della Maugeri. Tutte persone che, allo scoccare dei sessant’anni d’età o dopo una legislatura si portarono a casa un vitalizio del valore medio di 2mila e 600 euro.
Nel documento presentato al Tribunale regionale amministrativo, si legge: "Il ricorso è incentrato sulla individuazione di profili di illegittimità costituzionale delle norme di legge regionale su cui è basata la riduzione dei vitalizi. Viene lamentata la violazione del principio di intangibilità dei diritti acquisiti (nel caso di specie: il diritto acquisito dai ricorrenti alla percezione dell’assegno nella misura piena determinata secondo la normativa di riferimento) e parallelamente la violazione del principio del legittimo affidamento e della certezza e stabilità dei rapporti giuridici, che sarebbero determinati dall’effetto sostanzialmente retroattivo della riduzione".
La riduzione dei vitalizi va dal 10 al 16 per cento
Nel documento si citano in giudizio sia la Regione che il Consiglio regionale. Eppure il taglio in questione, attuato a partire dallo scorso novembre più in maniera simbolica che per un'effettiva necessità di budget, non era stato poi così tragico: si pensi infatti che la diminuzione imposta fu, ed è tuttora, del 10 per cento, con una variabile calcolata a seconda dell’entità dell’assegno, fino ad arrivare ad un massimo del 16 per cento in meno per coloro che percepiscono oltre 4mila e 500 euro. Insomma, un risparmio minimo per le casse della Regione, stimato attorno ai 500mila euro, ma comunque un segnale, considerando il fatto che i vitalizi elargiti sono finora 221, accanto ai quali si trovano 47 assegni di reversibilità, percepiti dai coniugi superstiti, e a breve si aggiungeranno 41 posizioni relative a ex consiglieri che stanno per maturare i requisiti per la pensione.
Segnale minimo che però è finito oggetto di un ricorso. Molto critico, sulla questione, Eugenio Casalino, componente dell’Ufficio di presidenza del consiglio in quota M5S: "Penso che questa iniziativa si commenti da sola, soprattutto alla luce della sofferenza sociale in cui versa il Paese a causa della crisi economica. Oltretutto quel taglio, per quanto ci riguarda, era un passo in avanti ma non abbastanza".