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Rapina in villa a Paderno Dugnano con coltelli dal macellaio: ferita una bambina, cinque arrestati

I carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni hanno arrestato cinque uomini, tutti italiani, ritenuti responsabili della rapina avvenuta la sera del 2 agosto scorso nel Milanese. I malviventi erano entrati nell’abitazione e avevano minacciato con coltelli da macellaio il proprietario di casa e la sua famiglia per farsi consegnare il denaro che tenevano in casa. Nella colluttazione la figlia, di undici anni, era rimasta ferita.
A cura di Simone Gorla
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Erano entrati in una villa di Paderno Dugnano, armati di grossi coltelli da macellaio, e avevano minacciato il proprietario e la sua famiglia per farsi consegnare il denaro presente in casa. I carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni hanno arrestato cinque uomini, tutti italiani, ritenuti responsabili della rapina avvenuta la sera del 2 agosto scorso nel Milanese. Nella circostanza era rimasta ferita alla tibia la figlia 11enne dei proprietari, caduta dopo che uno dei malfattori le aveva strappato dalle mani il telefono cellulare. La piccola era stata portata in ospedale e dimessa poco dopo.

Rapina a mano armata in una villa di Paderno Dugnano: cinque arresti

La villa dove è avvenuta la rapina è anche sede legale della ditta di trasporti del padrone di casa, che inizialmente non si era allarmato per la presenza di persone fuori dal cancello, convinto che fossero dei dipendenti. Poi i malviventi erano entrati con i volti nascosti da caschi. Uno dei due rapinatori aveva chiesto di consegnargli i soldi, mentre l'altro aveva immobilizzato la moglie. A dare l'allarme ai carabinieri era stato un vicino di casa, che aveva sentito le urla della donna. La banda di rapinatori era entrata nell'abitazione armata di coltelli da cucina ed era fuggita con circa 10 mila euro in contanti.

Il colpo organizzato da un dipendente della ditta del proprietario di casa

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di risalire all'uomo che ha organizzato il colpo: si tratta di un dipendente 37enne della stessa ditta, che nelle settimane precedenti aveva accumulato un debito di 5 mila euro nei confronti del proprio datore di lavoro. Si era quindi assentato per malattia nei tre giorni precedenti la rapina e aveva assicurato alla vittima che presto avrebbe saldato il proprio debito. L'uomo, in realtà, già da tempo era in contatto con i quattro complici, tutti italiani di età compresa tra i 37 e i 20 anni, cui aveva rivelato la presenza in casa di forti somme di denaro contante (una busta contenente 11 mila euro) conservate dal suo datore di lavoro in una piccola tavernetta utilizzata come ufficio.

I due esecutori, accompagnati da altri due uomini che fungevano da "palo", hanno agito a colpo sicuro raggiungendo l'abitazione a bordo di uno scooter rubato e armati di coltelli da macellaio. L'azione criminale però non è andata a buon fine, tanto che uno dei due esecutori è stato bloccato dall'intervento di alcuni vicini di casa e poi arrestato dalle forze dell'ordine. Durante il successivo interrogatorio, l'uomo aveva raccontato ai carabinieri che il suo complice era "uno zingaro incontrato quella mattina stessa a Quarto Oggiaro". Nel corso della rapina è rimasta anche ferita la figlia 11enne del proprietario della ditta di trasporti. Dei cinque componenti della banda, tre si trovavano già in carcere, mentre ieri sono stati raggiunti dai carabinieri gli ultimi due a piede libero: il basista 37enne, residente a Paderno Dugnano e l'altro esecutore 20enne di Quarto Oggiaro.

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