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Raid neonazista a Collebeato: bomba a casa del sindaco e svastica su monumento ai partigiani

Scritte di stampo razzista e un ordigno esplosivo nella cassetta della posta sotto la casa del sindaco. È quanto accaduto a Collebeato, in provincia di Brescia nella serata di domenica 27 ottobre. “Non è nostra intenzione porre l’attenzione su certi comportamenti, però è accaduto un fatto molto grave”, ha denunciato a Fanpage il primo cittadino Antonio Trebeschi. L’attacco ha contribuito ad avvelenare un clima già poco sereno in città, dopo che nella serata di sabato 26 ottobre due giovani ubriachi, uno dei quali richiedente asilo e parte del progetto Sprar, si sono resi protagonisti in negativo di atti vandalici e schiamazzi.
A cura di Simone Gorla
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A sinistra il sindaco di Collebeato Antonio Trebeschi, a destra lo sfregio al monumento dei partigiani.
A sinistra il sindaco di Collebeato Antonio Trebeschi, a destra lo sfregio al monumento dei partigiani.

Un raid notturno di stampo razzista e neonazista, prima in cerca di un appartamento dove alloggiano alcuni rifugiati ospiti del progetto Sprar, poi sotto la casa del sindaco, Antonio Trebeschi, dove un ordigno è esploso nella cassetta della posta. Quindi davanti al municipio con scritte razziste e una svastica sulla lapide in memoria dei partigiani. Il gravissimo episodio è accaduto domenica sera a Collebeato, in provincia di Brescia. Il sindaco Trebeschi contattato da Fanpage.it ha denunciato il gravissimo episodio: "Non è nostra intenzione porre l'attenzione su certi comportamenti, però è accaduto un fatto molto grave. Le scritte sono state rimosse in tempi brevi e non ci faremo intimidire da tali gesti. Collebeato resterà un Comune aperto all'accoglienza nonostante le minacce".

Raid nazista nel Bresciano: bomba sotto casa del sindaco

Un attacco che contribuisce ad avvelenare un clima già poco sereno in città, dopo che nella serata di sabato 26 ottobre due giovani ubriachi, uno dei quali richiedente asilo e parte del progetto Sprar, si sono resi protagonisti di atti vandalici e schiamazzi in via San Francesco a Collebeato, suscitando la rabbia dei residenti. Da quanto emerge i due uomini avrebbero spaventato e minacciato i passanti prendendo di mira alcune automobili parcheggiate lungo la strada.

Gli effetti dell'esplosione sulla porta di casa del primo cittadino
Gli effetti dell'esplosione sulla porta di casa del primo cittadino

Il pogrom notturno in cerca di migranti

Domenica sera verso le 22,30, ha spiegato l'amministrazione comunale, alcune persone sono andate davanti alla casa dove alloggiano alcuni ospiti del progetto di accoglienza Sprar e, dopo aver insultato una signora che non voleva indicare l'appartamento dei rifugiati, hanno urlato insulti e lanciato un oggetto che ha provocato una forte esplosione. Quindi i neonazisti se la sono presa con il primo cittadino e "raggiunta l’abitazione del sindaco hanno depositato nella sua cassetta della posta materiale esplosivo che deflagrando l’ha sbalzata a vari metri di distanza (parte sul terrazzo dei vicini) danneggiando il portone di casa". Il raid si è concluso con scritte razziste sul municipio, con annesse svastiche sotto la lapide in memoria dei partigiani, e su altri spazi dell’immobile comunale.

La condanna del Partito democratico

Sui fatti di Collebeato si sono espressi anche alcuni esponenti del partito democratico esprimendo solidarietà nei confronti del primo cittadino Antonio Trebeschi, un sindaco da sempre molto impegnato nell'accoglienza dei migranti. Fabio Pizzul, capogruppo Pd al consiglio regionale, insieme al consigliere regionale Gianni Girelli hanno diffuso una nota ufficiale in cui si legge: "Si tratta di un atto gravissimo, un vero e proprio raid nazista che richiama i momenti più bui della nostra storia. Al sindaco assicuriamo che saremo sempre al suo fianco nella difesa della comunità e dei valori della democrazia. Il nostro impegno  nella lotta a chi vuole diffondere odio, divisione e paura non verrà mai meno". Intanto i carabinieri indagano sulla vicenda per rintracciare i responsabili.

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