Ragazzino non ha i soldi per raggiungere la madre: i passeggeri del treno organizzano una colletta
Ci sono storie semplici, di sottile umanità, che meritano di essere raccontate. Come quella di Marco e di un ragazzino alla ricerca della madre. A raccontarla è proprio Marco, attraverso un post su Facebook condiviso sul proprio profilo, che in poco tempo ha raccolto decine di consensi e di condivisioni e che ha deciso di condividere anche con Fanpage. Stamattina Marco, che vive a Melegnano, piccolo comune alle porte di Milano, è salito su un treno Italo diretto a Napoli. Un viaggio breve il suo, visto che la fermata verso la quale era diretto era quella di Bologna, ma lungo abbastanza da diventare parte di una piccola storia: a bordo del convoglio alta velocità infatti Marco incontra un ragazzino, all'apparenza appena maggiorenne, "spaesato e dall'aria sofferente", spiega, "magro, anzi magrissimo".
Il ragazzino era diretto a Napoli in cerca della madre e del fratello
Al giovane, seduto poco distante da lui come agli altri passeggeri, poco dopo la partenza del treno viene chiesto il biglietto dal controllore, ma lui ne è sprovvisto, non parla italiano ma solo francese, "un francese dall'accento poco chiaro". Marco non riesce a comprenderne il paese di origine ma assiste alla scena: poco dopo sopraggiunge il capotreno che chiede al giovane di scendere dal convoglio perché sprovvisto di biglietto e impossibilitato a comprarne uno per mancanza di soldi. La conversazione tra i due è difficile a causa della lingua. È per questo che Marco interviene e cerca di mediare e spiegare al giovane cosa stia accadendo, il ragazzino gli dice di essere diretto a Napoli, dove si trovano la madre e il fratello: "Ma mère", continua a ripetere, "Ma mère", riesce a comprendere Marco tra le parole pronunciate dal ragazzino.
Una passeggera si è offerta di pagare il biglietto al giovane
In poco tempo giungono nei pressi della stazione di Bologna: il capotreno, seppur evidentemente dispiaciuta, invita il ragazzino a scendere: "Aveva compreso come me che quel ragazzo soffriva, era spaesato e desiderava solo raggiungere la madre – spiega a Fanpage Marco – le ho chiesto quanto costasse il biglietto per Napoli e lei mi ha risposto 80 euro". È a quel punto che interviene una passeggera, una signora che silente ha assistito a quanto accaduto e che si offre di pagare parte del biglietto del giovane: "Posso dare 20 euro", afferma, un gesto che spiazza tutti al quale segue quello di un altro passeggero che aggiunge: "Anche io posso dare 20 euro". A quel punto Marco decide di chiudere il cerchio: "Metto io la differenza", conclude. Il capotreno si adopera per cercare un biglietto al più presto, riuscendo a trovarne anche uno anche a prezzo inferiore. E così quel giovane diretto dalla madre può rimanere a bordo, Marco come la signora che per prima si è offerta di pagare il biglietto, scende a Bologna. Non sa come proseguirà la storia di quel ragazzino "dagli occhi sofferenti", salito su un treno, alla ricerca della madre, senza conoscere la nostra lingua, senza documenti ma con un "foglio firmato dalla Questura", che per lui valeva oro.
Questo significa che le persone hanno bisogno di gesti del genere e di umanità
E per questo che una volta sceso dal treno ha deciso di raccontare questa storia di piccola grande umanità: "Ciò che mi ha colpito è che quella signora senza presentarsi, senza commentare l'accaduto, si è offerta di pagare un biglietto a uno sconosciuto, e così ha fatto un altro passeggero – racconta a Fanpage – non ci conoscevamo, non conoscevamo quel ragazzino ma abbiamo deciso di scegliere la strada dell'umanità. Non conosciamo la sua storia, forse ci ha fregati tutti, forse no, ma non è quello ciò che importa. È importante sapere che le persone sono ancora capaci di gesti simili, di gesti di semplice generosità". Il capotreno, spiega Marco, prima di salutarlo lo ha fermato per complimentarsi per il gesto: "Mi sono commossa – gli ha detto con le lacrime agli occhi – non ho mai assistito a un gesto del genere". In poco tempo Marco ha ricevuto i complimenti di amici e conoscenti "al di là delle ideologie politiche e delle convinzioni personali" mi dice: secondo lui questo significa che "la gente ha bisogno di queste cose, ha bisogno di umanità".