Ragazzino cinese insultato, il sindaco di Cesano Boscone: “Allarmante l’indifferenza degli adulti”
Nel pomeriggio di sabato 25 gennaio, a Cesano Boscone, durante una partita di calcio tra Giovanissimi (classe 2006) un ragazzino della squadra Idrostar, padrona di casa, è stato ripetutamente insultato dai rivali in campo dell'Ausonia per le sue origini cinesi. Inoltre al 13enne, F.L., è stato augurato di "prendere il coronavirus come nei mercati in Cina". Si tratta del virus che sta mietendo decine di vittime in Cina e colpendo migliaia di persone, e che sta ingenerando una psicosi anche in Italia. Gli insulti al ragazzino, poi uscito dal campo in lacrime, sono avvenuti nell'indifferenza generale. In seguito, dopo che il giovane ha raccontato su Instagram quanto era accaduto, sono arrivati immediatamente i messaggi di solidarietà dalla società sportiva in cui milita il ragazzo, oltre che dal primo cittadino di Cesano Boscone Simone Negri, che Fanpage.it ha intervistato.
Sindaco, quali contromisure sta pensando di adottare?
Contatterò la Federcalcio sia a livello provinciale che nazionale per avere la certezza che si impegnino a capire cos’è successo ed eventualmente prendere provvedimenti. So che le due società si sono sentite e credo ci sarà un incontro oggi pomeriggio durante il quale la Ausonia porgerà le sue scuse per quanto successo. Io invece incontrerò il ragazzo e porterò la solidarietà di Cesano a lui e alla comunità cinese, che non sta vivendo un periodo facile.
Come pensa di trovarlo?
È un episodio che li ha colpiti: F.L. è un ragazzo inserito, così come i suoi genitori che hanno un'attività imprenditoriale. Certo, quanto accaduto fa notizia, però vorrei sottolineare come a Cesano Boscone l'integrazione a livello sportivo funzioni splendidamente. Abbiamo anche istituito un premio per le società che si distinguono nell'integrare ragazzi di origini straniere o diversamente abili. È la prima volta che si registra un episodio a sfondo razziale.
Cosa le ha dato più fastidio?
Non voglio colpevolizzare nessuno ma ci tengo a lanciare l'allarme, perché lo sport ha un ruolo importante e gli allenatori, gli accompagnatori e chi lavora coi ragazzi sono anche educatori. Quello che fa più male di questa storia, non sono tanto gli insulti, ripetuti, dei giocatori coetanei al nostro ragazzo, quanto l'indifferenza assoluta degli adulti. Il tecnico della Idrostar ha fatto notare più di una volta al collega dell'altra squadra che il ragazzino fosse preso di mira dai rivali per via delle sue origini cinesi, ma nessuno ha fatto niente. Anzi, sembra che sugli spalti ci fosse qualcuno che in qualche modo incoraggiasse questo modo di fare. Prima di scagliarsi contro i ragazzini, che hanno l'età che hanno e comunque non li giustifico, è più importante pensare agli adulti.
Per archiviare il caso organizzerete un evento contro il razzismo? Magari un'amichevole tra le due squadre…
Sì, è una bella idea e ci stavamo già pensando. Un'amichevole o un torneo, comunque un evento contro il razzismo, al quale far prendere parte anche all'Ausonia. Prima, però, credo sia fondamentale accertare bene i fatti e le responsabilità, oltre attendere che le due società si chiariscano.