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Rabbino arrestato per maltrattamenti in famiglia: il figlio non era andato al tempio

Un rabbino di 42 anni è stato arrestato con l’accusa di percosse in famiglie: avrebbe picchiato il figlio per non essere andato al tempio. Il religioso, padre di 8 figli, verserebbe in una condizione economica difficile che avrebbe contribuito ad esasperare le relazioni familiari. Non era il primo episodio di violenza in famiglia.
A cura di Va.Re.
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Un rabbino di 42 anni di Milano è stato arrestato con l'accusa di aver percosso il figlio di sedici anni. Il litigio è avvenuto lo scorso 24 aprile: al ragazzo era stato vietato di fare merenda, visto che non era voluto andare al tempio a pregare. Da qui l'esplosione del violento litigio. A chiamare le forze dell'ordine la moglie del 42enne. Il religioso, che già nel 2008 era già stato denunciato per maltrattamenti in famiglia, esercita il suo magistero religioso nel centro culturale di piazza Castello, è stato trasferito nella comunità di San Vittore.

L'uomo e la donna hanno otto figli tra i 4 e i 16 anni e versa in una condizione sociale difficile, sotto sfratto e con 30mila euro di debiti, una situazione che, ha detto della moglie, ha peggiorato le relazioni familiari già difficili. La moglie, di nazionalità statunitense, ha aggiunto che l'uomo il giorno prima aveva aggredito anche lei ma che non aveva potuto chiedere soccorso telefonicamente, osservando la Pasqua ebraica che vieta l'utilizzo di mezzi tecnologici di qualsiasi tipo.

Da quanto si apprende non era la prima volta che il rabbino veniva coinvolto in episodi di percosse nei confronti dei figli: nel 2009 l'uomo aveva rotto il dente a un figlio, lanciandogli un giocattolo sul visto, e nel 2015 avrebbe percosso il figlio con una scopa.

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