Processo Montedison, condannati 15 manager per omicidio colposo

14 lunghissimi anni di continue indagini sulle 73 morti avvenute nell’ex stabilimento Montedison di Mantova, provocate, presumibilmente, dai veleni provenienti dalle varie lavorazioni chimiche, sono finalmente arrivate ad un punto. Il giudice Matteo Grimaldi ha riconosciuto il nesso di casualità che intercorreva tra l’esposizione al benzene e l’insorgere delle malattie che hanno portato alla morte dei dipendenti per poi, quindi, riconoscere l’omicidio colposo a carico dei dieci manager, che avrebbero permesso che gli operai si ammalassero. È questo l’esito della prima sentenza del processo di primo grado Montedison di Mantova dove verranno sborsati ben 8 milioni e mezzo di euro di risarcimento complessivo da destinarsi alle famiglie e agli enti costituitisi parte civile, ma si tratta soprattutto del primo caso nella storia in Italia, dove sia stato riconosciuto un collegamento del genere, anche se in realtà delle 73 vittime, solo per 10 casi è stato ritenuto esistente il reato imputabile ai manager.
Processo Montedison, l'elenco delle condanne
L’ex presidente dell’Eni, Giorgio Mazzanti, è stato condannato a 5 anni di reclusione con l’accusa di omicidio colposo, contro i 9 richiesti dall’accusa, per la morte di 7 operai; per Pier Giorgio Gatti, gli anni sono stati 7, contro gli 8 e mezzo richiesti dal Pm, condannato per il decesso di dieci dipendenti; a Paolo Morrione 5 anni e 6 mesi di reclusione per la morte di 7 operai, contro i 7 e 3 mesi chiesti dall’accusa; a Riccardo Rotti 6 anni e 5 mesi, contro i 7 anni e 3 mesi chiesti dal pm, per la morte di 7 dipendenti; per Andrea Matiussi 4 anni e 3 mesi per la morte di 4 operai. 4 anni e 6 mesi contro i 6 anni e 8 mesi chiesti dal procuratore capo, per la morte di 6 uomini, per Gianluigi Diaz; 7 anni e 8 mesi per Gaetano Fabbri, per le 6 morti di cui è ritenuto responsabile; a Gaetano Fabbri 7 anni e 8 mesi, pena aumentata di 6 mesi per la morte di 8 persone, come per Amleto Cirocco, a cui sono stati imposti 8 anni e 10 mesi, contro i soli 8 richiesti. E, infine, 5 anni e 7 mesi per Gianni Paglia e 2 anni e 4 mesi per Francesco Ziglioli, mentre l’assoluzione per Giorgio Schena.