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Processo Maugeri, Formigoni in tribunale: “Nessun vantaggio, solo scambi tra amici”

L’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni si è presentato per la prima volta in tribunale nell’ambito del processo sulle presunte tangenti versate dalla Fondazione Maugeri, in cui è imputato per corruzione e associazione a delinquere. Formigoni ha rilasciato solo dichiarazioni spontanee.
A cura di F.L.
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Si è presentato in aula per la prima volta, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'ex presidente della Regione Lombardia e attuale senatore del Ncd Roberto Formigoni, imputato per corruzione e associazione a delinquere nell'ambito del processo sulla Fondazione Maugeri di Pavia, mercoledì mattina ha rilasciato comunque dichiarazioni spontanee sulla vicenda in cui è implicato: "La legittimità dei miei atti da presidente della Regione Lombardia è incontestabile", ha detto Formigoni, che ha aggiunto di non aver mai "emanato atti in favore" di alcuno e che i fatti contestatigli dalla Procura sono dovuti essenzialmente alla sua amicizia con il faccendiere Angelo Daccò, detenuto dal novembre 2011 per il crac dell'ospedale San Raffaele e a processo insieme a Formigoni per le presunte tangenti versate dalla Fondazione Maugeri.

"Senza la mia amicizia con Daccò – ha sottolineato l'ex Celeste – questo processo non sarebbe mai iniziato". E in merito alle presunte utilità che l'ex governatore avrebbe ottenuto da Daccò – benefit per circa otto milioni di euro in viaggi aerei, vacanze ai Caraibi e un maxi sconto sull'acquisto di una villa in Sardegna – Formigoni ha detto: "Non si tratta di utilità ma di scambi tra persone che sono amiche. Le barche erano di Daccò, che non le ha comprate per me ma per se stesso. Tra amici non ci si scambiano scontrini e ricevute".

Formigoni a processo per corruzione e associazione a delinquere

Secondo l'accusa, Formigoni avrebbe dato vita a una vera e propria associazione a delinquere per la gestione della sanità lombarda tra il 1997 e il 2014. Per i pubblici ministeri dalle casse della fondazione Maugeri sarebbero usciti circa 61 milioni di euro in 10 anni: da questi soldi sarebbe stata creata la riserva usata per pagare i benefit all'ex governatore. In cambio, attraverso la mediazione dell'ex assessore Antonio Simone e di Daccò, la Maugeri avrebbe ottenuto con delibere di giunta favorevoli, circa 200 milioni di euro di rimborsi indebiti.

"Alla Maugeri sono stati dati dei bei soldi – ha detto Formigoni nella sua dichiarazione spontanea – a mio avviso in modo del tutto legittimo. In 18 anni di presidenza non ho mai accettato che una delibera non venisse approvata all'unanimità ma gli atti secondo la Procura sono criminosi solo nel mio caso". Sull'associazione a delinquere l'ex governatore ha replicato di essere "accusato di aver creato un'associazione con un mucchio di gente che non conosco o che, nel 1997, ancora non conoscevo".

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