Fabrizio Corona: condannato a un anno. L’ex paparazzo esulta in aula: “Giustizia è fatta”
Fabrizio Corona è stato condannato a un anno dal tribunale di Milano. Il pm aveva chiesto per l'ex paparazzo una condanna a cinque anni. Cadute le accuse di intestazione fittizia dei beni in relazione ai soldi in contanti ritrovati (2,6 milioni di euro) e di violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione. Corona è stato condannato per il solo reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Alla lettura della sentenza ha sbattuto i pugni sul tavolo e ha esultato: "Giustizia è fatta". Poco prima aveva fatto commuovere la fidanzata Silvia Provvedi, lì presente, quando ha parlato di lei come di una persona "unica e speciale" e di un "amore vero". La collaboratrice di Corona, Francesca Persi, è stata condannata a tre mesi di reclusione.
Corona: "Nei miei confronti una persecuzione"
Questa mattina Corona aveva deciso di rilasciare delle dichiarazioni spontanee di fronte al giudice. "Non voglio esser polemico ma ho vissuto una messa in scena dell'assurdo. Il pm non ha portato alcuna prova. Bastava il mio nome per accusarmi. Le analisi delle mie società sono state superficiali. Molto rumore per nulla quando hanno detto che mi avevano sequestro soldi della mafia. Nei miei confronti una persecuzione. Ho subito più di 50 processi e una sola sentenza definitiva. Ogni volta che si parla di me è tutto sproporzionato, abnorme. Ogni volta i carabinieri mi fermavano cercando il minimo cavillo per avere un po' di notorietà. Se non avessi chiamato io la polizia non avrebbero mai trovato i contanti e non saremmo qui".
Corona aveva attaccato sempre questa mattina la sua ex collaboratrice Francesca Persi: "Non è singolare quel che ha fatto la Persi? È impossibile che sia stata fatta una ricostruzione così precisa. Perché non si può dire la verità una volta tanto? Sulla provenienza del denaro vi sono solo supposizioni. Il pm dice cose non vere. Fin dal primo giorno ho presentato perizia di un numismatico sui numeri seriali delle banconote che però non è mai stata usata. Se volevo far sparire soldi li portavo nei paradisi fiscali. I soldi che erano nei conti in Austria erano di Fenice srl e volevo dichiararli. In 2 mesi di pedinamenti e intercettazioni non hanno trovato nulla. Tutto questo si poteva evitare, come l'arresto e la custodia cautelare, ma io sono Corona e allora devo marcire in carcere. Tutto potevo aspettare tranne che essere indagato per mafia. Ho sempre detto la verità. Vi chiedo di darmi ciò che è giusto. Sono stanco e ho paura. Se venissi condannato sarebbero in totale 21 anni e io non ce la faccio più. Ho una famiglia che mi aspetta, i soldi potete anche tenerli. Non sono un mafioso né un criminale abituale".