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Polmoniti sospette, Ats Bergamo: “Fino a febbraio non ci sono state particolari anomalie”

Nessuna polmonite sospetta fino all’inizio dell’epidemia di Coronavirus. A rivelarlo è Alberto Zucchi, direttore del servizio di epidemiologia dell’Ats Bergamo, secondo cui non ci sarebbero state grosse variazioni nei numeri dei ricoveri per polmonite nella zona della provincia di Bergamo negli ultimi anni.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Nessuna anomalia in riferimento ai dati sulle polmoniti nel territorio della provincia di Bergamo, almeno non fino a febbraio quando secondo Alberto Zucchi, direttore del servizio di epidemiologia dell'Ats Bergamo, non ci sarebbero state grosse variazioni nei numeri dei ricoveri negli ultimi anni: "Abbiamo approfondito il tema – ha spiegato Zucchi – confrontando il numero delle polmoniti sull'intero territorio bergamasco negli ultimi tre anni. L'analisi è stata eseguita secondo criteri specifici utilizzati dagli epidemiologi, ricostruendo la quantità statistica di ricoveri per una serie di codici di patologia. In questo modo abbiamo escluso le patologie batteriche e di altra natura, restringendo il cerchio a quelle più assimilabili alle polmoniti tipiche da Covid-19".

Trend nella norma fino all'inizio della pandemia

"Il risultato di questa indagine – ha proseguito l'epidemiologo – dimostra chiaramente che, da gennaio 2017, il trend è sempre rimasto nella norma fino all'inizio della pandemia. Gli andamenti sono corrispettivi alla fase invernale, in cui c'e' una stagionalità di presentazione delle polmoniti che rientra nella normalità. I picchi sono invernali di 400 o 500 ricoveri e con attenuazione nei mesi estivi, aspetto del tutto normale. Mentre dopo l'inizio della pandemia i ricoveri sono arrivati anche a 4.000″.

La curva sta scendendo quasi ai livelli di sicurezza

"Stesso discorso – ha aggiunto il dottor Zucchi – vale per l'ospedale di Alzano, dove l'andamento è sovrapponibile a quello provinciale, con pochi casi e senza criticità fino all'inizio dell'emergenza coronavirus. Questi dati, quindi, dimostrano chiaramente che fino a febbraio 2020 nel territorio bergamasco non c'erano particolari anomalie". "Adesso – ha concluso Zucchi – la curva sta scendendo quasi ai livelli di sicurezza. Questo decremento, però non deve far abbassare la guardia. È comprensibile che i cittadini siano stanchi, ma è bene continuare a rispettare le distanze, utilizzare le mascherine all'esterno ed evitare assembramenti".

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