Poca chiarezza su contagi e morti nella Rsa di Vittuone, i famigliari: “Nascondono i veri numeri”
Numeri poco chiari, una comunicazione inefficiente e nessuna assistenza per gli anziani ospiti della struttura: sarebbe questa la situazione all'interno della Rsa "Il Gelso" di Vittuone. A denunciarlo sono i parenti delle persone che si trovano ricoverate nella struttura e che sono pronti a una Class Action per chiedere chiarezza su quanto sta accadendo sia alla dirigenza che ad Ats responsabile dell'emergenza nella Rsa. La struttura assistenziale per anziani da parte sua ha fornito pochi giorni fa, dopo le pressanti richieste di alcuni famigliari dei ricoverati un documento ufficiale nel quale spiega che sono stati presi provvedimenti speciali proprio in virtù della pandemia da Coronavirus.
Il sindaco Zancanaro: Nove i decessi per Coronavirus nella Rsa Il Gelso
Nel report viene spiegato che i degenti sintomatici ma non sottoposti tampone sono stati separati dai degenti accertati come Covid positivi, mentre tutti gli altri ospiti della struttura sono stati lasciati nelle proprie camere evitando assembramenti negli spazi comuni. Nessuna possibilità di diffusione del contagio e massima assistenza ai malati dunque, ma le domande restano, in particolare quelle sul numero di decessi che secondo il sindaco della città Stefano Zancanaro sono nove, ma che invece secondo quanto denunciato dai parenti sarebbero dall'inizio della pandemia almeno 36. A fare chiarezza è intervenuto il direttore della struttura Cristiano Guagliardo che ha spiegato che i decessi dal 20 febbraio al 21 aprile, sono 31 nella Rsa Il Gelso e 3 nella Rsa Orchidea, ad essa connessa.
I tamponi richiesti solo dopo Pasqua
A Fanpage.it sono giunte almeno tre segnalazioni di parenti, che hanno chiesto di restare anonimi, che denunciano un numero di morti per Covid all'interno della Rsa "Il Gelso" di gran lunga superiore rispetto a quello fornito da Ats e amministrazione comunale. "Mio nonno aveva difficoltà respiratorie da settimane – spiega un parente a Fanpage.it – nessuno lo ha sottoposto a tampone, se n'è andato dopo giorni di sofferenza nella struttura". Stando a quanto raccontato da un'altra parente di un anziano tuttora ricoverato nella struttura i tamponi all'Ats sarebbero stati chiesti solo dopo Pasqua. Il primo cittadino chiarisce: "Questi sono i dati ufficiali forniti da Ats: "Ad oggi (26 aprile ndr) sono nove i decessi registrati nella casa di cura, sei le persone in struttura trovate positive al Covid, mentre sono due le persone ricoverate in ospedale con sintomi gravi da Coronavirus".
Dipendenti in malattia o costretti a lavorare con febbre e tosse
Di fatto il problema è quello che si è presentato anche in altre Rsa: quanti sono i decessi sospetti Covid per i quali non vi è stato un tampone? Questi potrebberoaver contribuito alla diffusione del virus tra gli altri pazienti. A questo si aggiunge un altro problema che è quello della mancanza di personale. Secondo quanto comunicato dal direttore della Rsa a metà aprile i casi accertati di Covid-19 tra gli operatori sanitari erano due e ben 36 dipendenti, quindi circa il 60% del personale socio-sanitario, era assente per malattia. Elemento sottolineato in un post anche dal sindaco del comune che ha parlato di personale in malattia senza sintomi da Covid o tampone. Mentre sul quotidiano Altomilanese viene raccontata la testimonianza di un dipendente della struttura poi risultato positivo al Covid costretto a lavorare con febbre e tosse.
Viviamo nel terrore di ricevere una telefonata nel cuore della notte
Lo scorso 15 aprile il gruppo d'opposizione Viviamo Vittuone ha fatto sapere di aver presentato una interrogazione all'Amministrazione comunale: "Il gruppo Consigliare ViviAmo Vittuone, a seguito di voci circolanti in merito ad una preoccupante situazione creatasi nella RSA "Il Gelso" per la presenza di casi di possibile Covid-19, ha fatto un interrogazione all'Amministrazione Comunale, titolare della convenzione con la RSA per avere chiarimenti sullo stato di salute degli ospiti e del personale che opera all’interno della struttura". Da qui la comunicazione inviata in forma ufficiale dalla struttura che però non sembra aver chiarito né l'effettivo numero di decessi per Coronavirus né quello dei casi di contagio. Mentre le famiglie degli ospiti che non vedono i propri cari da settimane continuano a lamentare chiarezza nella comunicazione: "Nessuno ci dice se i nostri parenti stanno bene oppure no, viviamo con l'incubo di ricevere una telefonata nel cuore della notte che ci informi di qualcosa di tragico".