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Covid 19

Plasmaterapia, primo donatore iperimmune a Pizzighettone: “Voglio aiutare chi sta ancora lottando”

Il primo donatore iperimmune di Pizzighettone a Cremona si chiama Stefano Micheli e dopo aver sconfitto il Coronavirus ha deciso di aiutare gli altri malati che stanno ancora combattendo la loro lotta a guarire: attraverso Avis ha infatti donato il plasma che servirà per le trasfusioni nel vicino ospedale si Cremona a quei pazienti ricoverati in terapia intensiva che potranno così attraverso la plasmaterapia sconfiggere il virus.
A cura di Chiara Ammendola
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Stefano Micheli (Foto Avis)
Stefano Micheli (Foto Avis)
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Si chiama Stefano Micheli ed è il primo donatore iperimmune di Pizzighettone, nel Cremonese, che ha deciso di donare il sangue a chi sta ancora lottando contro il Coronavirus. A raccontare la sua storia è il presidente della sezione locale Avis Nicola Baffi che attraverso la pagina Facebook ci tiene a ringraziare Stefano a nome di tutti i malati e dei loro familiari: "Chi lo conosce sa quanto ha pagato per questa malattia – si legge nel posto sui social – adesso sta bene e alla proposta di poter aiutare chi sta ancora lottando, senza esitazione ha risposto positivamente".

Curare i pazienti con il sangue di chi è guarito

Nel post positivamente accolto da tanti utenti è stata condivisa anche la foto di Stefano, o meglio del suo braccio: "Questo è il suo braccio, il suo plasma è prezioso", continua Baffi su Facebook. "Noi e Stefano speriamo che il suo grandissimo esempio aiuti qualche donatore "iperimmune", magari perplesso, a fare altrettanto". Il plasma di Stefano che è guarito dal Coroanvirus è fondamentale perché ricco di anticorpi, per questo servirà a curare altri malati: per determinare se la trasfusione di plasma può essere utilizzata è necessario determinare la quantità di anticorpi specifici, e se le analisi sono positive, si raccoglie questo il plasma iperimmune che viene poi donato a quei pazienti che destano in condizioni particolarmente critiche in terapia intensiva o subintensiva. A Cremona che per questo progetto lavora in rete con gli ospedali di Pavia e Mantova, dove già la sperimentazione è partita da qualche tempo, sono in corso proprio in questi giorni le prime terapie anti-coronavirus: le donazioni sono coordinate proprio dall'Avis.

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