Pizzul (Pd): “La politica di Gallera ha fallito, la Lombardia non può ripetere gli stessi errori”
"La fiducia necessaria è venuta meno, ora serve un cambio radicale nella gestione della sanità lombarda. È indispensabile per affrontare con determinazione la nuova fase, senza ripetere gli errori commessi, in una situazione di pandemia che ancora non è sotto controllo". Il gruppo regionale lombardo del Partito democratico ha depositato una mozione che chiede di impegnare il governatore Attilio Fontana a "rivedere radicalmente l'assetto, politico e tecnico, dell'assessorato al Welfare e dei vertici della sua direzione generale". Sostanzialmente, anche se non "tecnicamente", il documento che sarà votato il 4 maggio rappresenta una sfiducia all'assessore Giulio Gallera e al dg Welfare Luigi Cajazzo. Ma soprattutto, spiega a Fanpage.it il capogruppo dem Fabio Pizzul, la richiesta è di vedere un radicale cambio di linea.
Cosa deve cambiare nella gestione lombarda dell'emergenza?
Il punto dei punti è la sanità territoriale. Nella ‘fase uno' in Lombardia gli ospedali hanno dovuto reggere l'urto provocato dall'arrivo di un numero enorme di pazienti che non sono stati intercettati per tempo sul territorio. Ancora oggi non abbiamo chiara la reale diffusione dell'epidemia su territorio. La causa di tutto ciò è una gestione della sanità che da anni è tutta incentrata sugli ospedali e ha impoverito i presìdi territoriali. Se nella fase 2 non ci sarà la capacità di tracciare l'andamento dell'epidemia e di individuare con prontezza i focolai, il rischio è che il contagio riparta. Questa capacità nella fase uno non l'abbiamo vista.
Chiedete le dimissioni dell'assessore Gallera, che ha gestito in prima persona questa emergenza?
Noi chiediamo un cambiamento di linea, sarà poi il governatore Fontana a valutare se per attuarlo sarà necessario cambiare assessore o direttore generale. In Lombardia ci sono risorse, competenze e strutture per cambiare passo ci sono. È una volontà politica incancrenita che ha portato errori.
Perché invece siete contrari al commissariamento della sanità lombarda chiesto da una parte della sinistra?
Noi crediamo che un commissariamento della sanità darebbe un alibi alla Regione. Fontana potrebbe aprire un conflitto istituzionale gridando contro una presunta volontà di centralizzare la sanità. Sarebbe un errore, non è quello che serve in questo momento non serve. È necessario un cambio di passo nella gestione lombarda e per questi crediamo che la via sia un voto in Consiglio regionale, che impegni Fontana con efficacia immediata.
L'ospedale alla Fiera di Milano è diventato uno dei simboli degli errori di pianificazione.
È chiaro che l'idea iniziale di Fontana è fallita. Quello di un grande hub della terapia intensiva si è rivelato un piano inefficace. Ora è pronto, ha quasi 200 posti e deve rientrare in progetto preciso, non può essere lasciato inattivo né smantellato visto quello che è costato. È una struttura costruita molto bene, ma politicamente è stato fallimento.
Come potrebbe essere utilizzato?
La nostra proposta è di sfruttarlo per "ripulire" gli altri ospedali. È urgente che le strutture sanitarie lombarde vengano sanificate e riportate alla funzione originaria. La Regione scelga se lasciare alcuni ospedali covid in ogni provincia, ma intanto porti lì i malati per lasciare liberi i reparti.
Il presidente Conte è stato in Lombardia per la prima volta dopo due mesi. È stata una visita tardiva?
In tutto questo periodo il governo è stato molto presente, il problema è casomai che la Lombardia ha sempre polemizzato. I ministri Speranza e Boccia sono stati in contatto quotidiano con i responsabili della sanità lombarda. La visita del premier è simbolica, qualcuno dice tardiva, ma dobbiamo ragionare sull'utilità della sua presenza. Venire a fare una passerella e complicare la vita a chi lavorava nel momento di massima emergenza sarebbe stato utile? Per carità, fosse venuto prima non mi sarebbe dispiaciuto, ma non vedo disattenzione verso la Lombardia. Tutti hanno fatto fatica, ma dire che il governo è assente mi pare ingeneroso e fuori luogo.