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Pista ciclabile su Corso Venezia, braccio di ferro tra Comune e commercianti

Incontro tra l’Assessore alla Mobilità e i rappresentanti dei commercianti per avviare il cantiere per i lavori di realizzazione della doppia pista ciclabile tra via Senato e via Palestro. La denuncia dei negozianti: “Così si fanno morire i locali del centro storico”.
A cura di Ida Artiaco
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Braccio di ferro tra commercianti e Comune di Milano. Oggetto del contendere è la pista ciclabile che dovrebbe essere realizzata in zona corso Venezia. La decisione di Palazzo Marino di rimettere mano al vecchio progetto di un'area destinata al transito delle due ruote compresa tra via Senato e via Palestro non piace per niente ai negozianti. L'accusa, come spiega il Corriere della Sera dando voce ai protagonisti della vicenda, è quella di creare "forti disagi, dovuti alla riapertura dell'ennesimo cantiere", e di "far morire i locali commerciali del centro storico".

Il progetto tanto criticato prevede la creazione di circa 500 metri di pista, che raddoppiano visto il doppio senso di marcia, protetta da un cordolo, che colleghi questa zona alla ciclabile già esistente fino a Porta Venezia. Il piano è stato già finanziato e poi successivamente bloccato quando si decise la moratoria dei cantieri in centro durante il periodo di Expo. Per questo, l'assessore alla Mobilità del Comune, Marco Granelli, ha voluto incontrare nei giorni scorsi i rappresentanti dei commercianti per discutere della ripresa degli interventi di realizzazione della pista. Ma le posizioni sono ancora troppo distanti perché il cantiere possa cominciare i lavori.

I motivi? Secondo il vicepresidente di Unione Confcommercio, Simonpaolo Buongiardino, ci sarebbero da un lato istanze meramente tecniche: "Nel tratto che va da via Boschetti a via Senato il calibro della strada si restringe – ha sottolineato -. Se togli cinque metri tra carreggiata e marciapiede, il flusso delle auto per forza di cose si rallenta fino a bloccarsi completamente quando ci si trova davanti agli incroci semaforici. Una doppia pista ciclabile lì non ci può stare". Dall'altro, non mancano le considerazioni più legate alle esigenze dei negozianti. "Corso Venezia per tipologia di negozi ha uno standing più alto di altre vie ed è diventata parte integrante del circuito più importante dello shopping – ha concluso -. Chiediamo la rivisitazione globale del progetto e proponiamo due soluzioni alternative: al posto della pista una zona 30 come nel tratto di corso Venezia tra via Senato e San Babila o una ciclabile a doppio senso di marcia".

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