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Pirellone, il Pd porta la legge anti moschee davanti alla Consulta: “È incostituzionale”

Il Pd presenterà alla Corte costituzionale un’istanza studiata nei dettagli, lunga 12 pagine, che smonta in toto la legge anti moschee recentemente approvata in Regione Lombardia. Per il centrosinistra la legge viola il diritto fondamentale alla libertà di culto.
A cura di Federica Gullace
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La nuova legge della regione Lombardia per limitare, attraverso regole urbanistiche, l'autorizzazione di nuovi luoghi di culto, ribattezzata come legge "anti moschee" verrà impugnata davanti alla Corte costituzionale. La normativa, che prevedeva l’installazione di telecamere di sicurezza in collegamento con la Questura, il pieno rispetto del "paesaggio lombardo" e l’effettuazione della procedura Vas, la valutazione ambientale strategica, per garantire che i luoghi di culto sorgessero in aree a una "distanza minima" da altri luoghi simili, aveva già suscitato moltissime polemiche. Difatti il testo della norma, fortemente voluto dalla Lega nord, appoggiata dal centrodestra, era già stato dichiarato in netto contrasto con il volere delle amministrazioni milanesi di centrosinistra, che avevano sottolineato i profili di incostituzionalità rispetto al diritto della libertà di culto.

Per questo Enrico Brambilla, capogruppo del Pd al consiglio regionale della Lombardia, Umberto Ambrosoli, coordinatore del centrosinistra al Pirellone, e Lucia Castellano, capogruppo del Patto civico, hanno presentato un'istanza di impugnativa della legge che sarà inviata al premier Matteo Renzi e agli uffici di Palazzo Chigi. Un’istanza studiata nei minimi dettagli, lunga ben 12 pagine, che smonta in toto la legge lombarda, impugnata per illegittimità costituzionale e accusata di violazione del diritto fondamentale alla libertà di culto.

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