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Pioltello, rifiuti sversati e tombati in un campo: sequestrata una discarica abusiva di 26mila mq

La guardia di finanza ha sequestrato a Pioltello un terreno di 26 mila metri quadrati, usato per lo sversamento illegale di rifiuti. Indagate quattro società di Milano, Pioltello, Carugate, Gessate e Buccinasco, ritenute coinvolte in un sistema di gestione abusiva e traffico di rifiuti, nascosto dietro lo schermo di una presunta attività di movimentazione terra.
A cura di Simone Gorla
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Una discarica abusiva su un terreno di 26mila metri quadrati è stata sequestrata dalla guardia di finanza a Pioltello, nell'hinterland di Milano. La guarda di finanza ha messo i sigilli all'area su disposizione del sostituto procuratore Francesco De Tommasi e ha eseguito perquisizioni nelle sedi legali e operative di cinque società dell’hinterland milanese.

Sequestrata una discarica abusiva a Pioltello: perquisite quattro società

I finanzieri della compagnia di Gorgonzola, con la polizia giudiziaria del gruppo ambientale della Procura di Milano e gli agenti della polizia locale di Pioltello, hanno perquisito gli uffici di quattro società di Milano, Pioltello, Carugate, Gessate e Buccinasco, ritenute coinvolte in un sistema di gestione abusiva e traffico di rifiuti che portava allo sversamento dei materiali nell'area finita sotto sequestro. Nella Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) la società proprietaria del terreno aveva dichiarato che era in corso un’opera di "reinterro per raggiungimento quota stradale". In realtà le indagini hanno accertato "la presenza di materiale di ignota provenienza qualificabile come ‘rifiuto' nonché di pregressi ‘tombamenti' di materiale di scarto, in fase di ulteriore copertura", spiegano le fiamme gialle.

Traffico di rifiuti nascosto dall'attività di movimentazione terra

I finanzieri hanno effettuato sopralluoghi, osservazioni e pedinamenti dei soggetti e dei mezzi coinvolti. I successivi approfondimenti hanno fatto emergere "evidenti incongruenze" nelle attività di movimentazione terra, che celavano in realtà un traffico illecito di rifiuti. "Questi traffici illegali", sottolinea la guardia di finanza, "rappresentano un proficuo business per la criminalità comune e organizzata e, oltre a pregiudicare l’ambiente, inquinano anche il mercato, costituendo una pericolosa forma di sleale concorrenza a svantaggio delle imprese che invece operano in maniera onesta e trasparente".

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