Picchia la moglie e aggredisce il figlio con un machete: arrestato per violenza domestica
Era stata minacciata di morte e percossa dal marito dopo una discussione nata per futili motivi. Poi l’uomo si è avventato contro il figlio di 21 anni, intervenuto per difendere la madre, colpendolo di striscio al collo con un machete. A denunciare l’uomo è stata la stessa moglie, una 38enne cingalese. L’uomo, un 43enne, è stato poi bloccato all’arrivo delle forze dell’ordine nell’appartamento: nel frattempo aveva cercato di nascondere l’arma in un armadio. Il figlio e la donna sono state soccorsi e trasportati al pronto soccorso dell’ospedale San Carlo, dove li hanno poi dimesse con una prognosi di cinque giorni per contusioni varie e di otto giorni per ferita da taglio al collo.
Ieri sono stati due gli arresti effettuati dai carabinieri del comando provinciale di Milano in altrettante operazioni nell’ambito del contrasto alla violenza domestica. Il primo intervento è stato proprio quello avvenuto all’interno dell’abitazione di via Consolini in cui il padre aveva aggredito figlio e moglie. L’uomo, un cingalese, era già noto alla giustizia. In totale, dall’inizio dell’anno sono 161 le persone finite in manette per reati di stalking e maltrattamenti in famiglia.
Il secondo episodio di ieri è avvenuto a Paderno Dugnano, nel corso della notte. I carabinieri della zona sono intervenuti all’interno di una abitazione della periferia cittadina su richiesta di una donna moldava: quest’ultima ha riferito di aver ricevuto una richiesta d’aiuto telefonica dalla sorella di 28 anni. Intervenuti sul posto, i militari hanno trovato la vittima in casa con evidenti segni di aggressione sul viso. La ragazza ha riferito di essere stata più volte colpita con pugni dal marito, un suo coetaneo connazionale. L’uomo sarebbe rientrato in casa ubriaco e avrebbe aggredito la moglie nonostante la presenza del figlio di un anno.
La 28enne è stata visitata al pronto soccorso di Desio e dimessa con una prognosi di cinque giorni. Sia in questo caso che in quello di Milano le vittime hanno parlato di precedenti aggressioni e violenze in casa, ma in entrambi i casi non erano mai arrivate denunce per timore di ritorsioni. Gli arrestati sono stati condotti a San Vittore e alla casa circondariale di Monza.